L’incontro a margine del G20. La premier punta sul dialogo politico con una potenza mondiale protagonista in aree fondamentali come Medio Oriente e Africa
“Il faro dei rapporti tra Roma e Pechino resta il partenariato strategico globale del 2004”, afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del primo storico colloquio con un esponente del governo cinese, il collega Li Qiang, al G20 di New Delhi.
Dopo dieci minuti di riunione allargata alle delegazioni e un faccia a faccia di mezz’ora tra i due premier, la strada per un’uscita morbida dall’accordo infrastrutturale-commerciale, in inglese belt and road initiative, lanciata da Xi Jinping nel 2013, è tracciata. Anche se non è escluso un passaggio parlamentare.
Il partner cinese ne prende atto, nel comune impegno a rilanciare il rapporto a 360 gradi e a mantenerlo sui binari di una solida amicizia.
Pur essendo l’appuntamento piu’ delicato della tre giorni italiana in India, l’incontro col capo del governo del dragone, inviato dal presidente Xi Jinping a rappresentare il paese, è filato liscio.
Li Qiang avrebbe evidenziato i vantaggi portati dalla via della seta all’Italia, unico stato del G7 ad aver aderito, nel 2018, quando a capo dell’esecutivo c’era Giuseppe Conte.
E se da una parte è fondamentale evitare ritorsioni economiche, e’ altrettanto cruciale “mantenere il dialogo politico con una potenza mondiale protagonista in aree fondamentali come Medio Oriente e Africa, dove – secondo la linea italiana – non si deve combattere ma competere. E possibilmente collaborare”.
Il baricentro della politica estera del governo Meloni, dunque, è ormai spostato verso Stati Uniti ed Unione Europea, con l’Italia che “vuole contribuire a costruire ponti fra il Mediterraneo e l’Indo-pacifico, anche nel campo delle connessioni energetiche e digitali attraverso l’Africa e il golfo arabico”.
Fonte: tg.la7.it
