La Commissione europea taglia le stime di crescita dell’Italia: il Pil dovrebbe scendere al 2,4% nel 2022 e rallentare all’1,9% nel 2023, rispetto al 4,1% e al 2,3% previsti a febbraio, a causa dell’impatto della guerra della Russia contro l’Ucraina che pesa su catene di approvvigionamento e prezzi.
Nelle previsioni di primavera Bruxelles segnala che “la maggior parte della crescita dell’Italia” per il 2022 è “attribuibile a un effetto di trascinamento” legato alla “rapida ripresa” registrata nel 2021.
A causa dell’attuale contesto geopolitico “le prospettive restano soggette a pronunciati rischi al ribasso”. Inoltre, secondo la Commissione Ue, L’Italia, in quanto “uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra i paesi dell’Ue”, “sarebbe gravemente colpita da brusche interruzioni dell’approvvigionamento”.
Tuttavia – si legge ancora nelle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue – nonostante la guerra in Ucraina, il deficit e il debito “continueranno a calare ma restano alti”. Il deficit italiano, dal 7,2% dell’anno scorso, nel 2022 si attesterà al 5,5% per scendere al 4,3% l’anno successivo. Il debito pubblico, dal 150,8% del 2021, secondo le previsioni europee, calerà al 147,9% quest’anno e al 146,8% nel 2023. “La spesa corrente – si legge – è calata in maniera significativa anche in seguito al graduale abbandono delle misure fiscali legate alla pandemia”.
Fonte: ANSA