le caratteristiche di questa pietra
La pietra si costituisce chimicamente per oltre il 96% da carbonato di calcio con tracce di ossidi di ferro, manganese, alluminio ed altri elementi. Questo materiale è molto apprezzato per diversi utilizzi dal momento che è stato dimostrato che le caratteristiche di resistenza e durata lo pongono ai livelli più elevati tra le varietà di marmo esistenti.
Le sue tonalità oscillano tra il beige, l’avorio e il rosato, con venature sottili e sinuose che ne abbelliscono la superficie. Questa pietra è stratificata in banchi con spessori variabili che oscilla dai 30 ai 500 cm ed un’inclinazione tra i 5 gradi e i 20. Inoltre, i banchi sono spesso separati da uno strato sottile di argilla che si è deposto nei bassi fondali marini. In passato, questo materiale è stato utilizzato per decorare la reggia di Caserta ed in vari palazzi a Roma, oltre che ovviamente per diversi palazzi e edifici del vicino comune di Foggia. Anche all’estero la pietra di Apricena ha riscosso notevole successo in vari paesi del Medio Oriente e dell’estremo oriente in Germania, negli Stati Uniti d’America e in Canada.
le varietà che esistono
La pietra di Apricena si presenta nelle seguenti varietà: Fiorito, Biancone, Bronzetto e Serpeggiante. La loro particolarità è data dalla colorazione delle superfici, che oscilla tra il beige, l’avorio ed il rosato con frequenti venature sottili e sinuose. Le principali finiture della Pietra di Apricena sono: lucido, levigato, sabbiato, bocciardato, spuntellato a mano, graffiato, rigato fine, rigato medio, anticato, burattato, canestrato, bugnato e spacco cava naturale.
Indipendentemente dalla varietà, si tratta di una pietra molto versatile, che trova largo impiego per la realizzazione di scalinate, pavimenti e rivestimenti, sia interni che esterni. Inoltre, è dotata di un’eleganza estremamente duratura che la rendono ideale per diversi stili, da quelli più contemporanei ai classici.
la pietra e le cave di apricena
La produzione nelle cave di Apricena si articola in blocchi di pietra, con una misura massima di 315 cm di lunghezza, 170 cm di larghezza e altezza che varia in funzione del banco. Per l’estrazione dei blocchi di pietra si usano diverse tecniche, come l’uso dell’esplosivo inserito in apposite perforazioni e il taglio con l’ausilio di apposite seghe tagliatrici. Seguono poi lo spostamento con apposite pale meccaniche e il taglio per dare loro la forma di un parallelepipedo.
Una curiosità finale: la zona di estrazione della pietra di Apricena e la vicina Poggio Imperiale costituisce il primo polo estrattivo del Sud d’Italia, ed il secondo bacino nazionale dopo quello di Carrara. La produzione della pietra di Apricena, infatti, copre il 90% della produzione regionale ed il 20% di quella nazionale: non a caso, è una fonte di sostentamento essenziale per l’economia locale.
Fonte: www.marmomac.com