Porto Spezia: Container, traffici in calo per in Cina alimenta le ansie

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L’escalation del Covid 19 in Cina, con i suoi riflessi sul sistema produttivo per la pandemia che impatta sulle fabbriche e nei porti e porta alla contrazione del personale al lavoro, è destinato ad avere ripercussioni anche sul traffico via container e quindi sull’andamento delle attività nel porto della Spezia là dove i terminal costituiscono l’approdo finale della merce in arrivo dall’Estremo Oriente. Non c’è ancora un’elaborazione dei dati. Ma le prospettive sono da mettere in conto sul piano dell’eventualità alla luce degli scenari che vanno montando in Cina, colti al di là delle narrazioni istituzionali tese a minimizzare il fenomeno

Avvisaglie da valutare, nell’ambito prevalente del transhipment, per Lstc in un anno destinato a rivelarsi cardine per lo sviluppo dei progetti di espansione (ancorati già al piano regolatore portuale del 2006 e rilanciati lo scorso anno dalle recenti intese con l’Autorità di sistema portuale). Tutto, al proposito, confermato e sostenuto da investimenti già effettuati. Così come procede l’attuazione dei piani di crescita relativi al Terminal del Golfo che, a motivo dell’orizzonte operativo in ambito mediterraneo con traffici interni al bacino, non sconta i riflessi negativi connessi ai traffici più estesi sul piano spaziale. Il terminal del Gruppo Tarros, infatti, chiude il 2022 con un incremento globale dei traffici su container del 2 per cento, attestando l’import a 48.898 teu, l’export a 48.093 e il trashipment (traffici con trasbordi di container) a quota 17.033.

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Lo Spezia Container Terminal ha invece chiuso il 2022 a quota 1.147.682 teu imbarcati e sbarcati, con una decrescita del 9,2 per cento rispetto a 1.263.518 Teu del 2021, i container movimentati sono stati 704.808, in calo del 9,8 per cento con riferimento ai dati dell’anno prima.

Fonte: www.lanazione.it