Mercoledì, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che gli USA importeranno terre rare e magneti dalla Cina nell’ambito di un nuovo accordo commerciale, il quale prevede anche dazi del 55% sui prodotti cinesi.
L’intesa è stata raggiunta dopo due giorni di negoziati a Londra tra alti funzionari dei due Paesi. Secondo Trump, l’approvazione finale dipende ora da lui e dal presidente cinese Xi Jinping. In base all’accordo, gli Stati Uniti ottengono accesso garantito a materie prime fondamentali per la tecnologia, mentre agli studenti cinesi sarà nuovamente permesso di studiare nelle università americane.
Tuttavia, Washington mantiene dazi elevati sui prodotti cinesi — un segnale che la distensione delle tensioni commerciali non è completa. I dazi del 55% fanno parte della più ampia strategia commerciale degli Stati Uniti volta a proteggere l’industria nazionale e riequilibrare i rapporti economici.
L’accordo fa seguito a una telefonata tra i due leader il 5 giugno e a successivi incontri a Ginevra e Londra, durante i quali si è discusso ampiamente dei problemi nella catena di approvvigionamento delle terre rare. Gli USA avevano accusato la Cina di limitare le esportazioni, mentre Pechino aveva criticato le restrizioni statunitensi nel settore tecnologico e accademico.
Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, ha dichiarato che “è stato raggiunto un quadro per l’attuazione del Consenso di Ginevra”, aggiungendo che i dettagli saranno definiti dopo l’approvazione da parte dei due presidenti.
Nonostante rimangano questioni aperte e accuse reciproche di violazione degli accordi precedenti, questo nuovo accordo viene considerato un passo importante verso la stabilizzazione delle relazioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.