Importante riconoscimento per il Museo del Marmo e l’area archeologica di Fossacava che sono risultate vincitrici del premio 2024 della Fondazione Italia Patria della Bellezza. I siti carraresi sono stati scelti tra 206 realtà che hanno partecipato al bando da tutta Italia proponendo vari progetti di valorizzazione. Adesso per Museo del Marmo e area archeologica di Fossacava ci sarà a disposizione un voucher del valore di 50mila euro per un progetto di rebranding messo a disposizione dall’agenzia di branding RobilantAssociati.
“Siamo molti soddisfatti per esserci aggiudicati questo premio che ci consentirà di far conoscere e di raccontare ancora meglio due eccellenze del nostro territorio come il Museo del Marmo e l’area archeologica di Fossacava – sottolinea l’assessore alla Cultura Gea Dazzi -. Per quanto riguarda il Museo del Marmo i lavori di ristrutturazione e riallestimento portati avanti assieme alla Camera di commercio stanno procedendo nei tempi prestabiliti e siamo certi che quando riaprirà tornerà a essere quel punto di riferimento culturale che è sempre stato per tutto il nostro territorio. In quest’ottica crediamo molto nella sinergia con l’area archeologica di Fossacava con la quale ora costituisce un unico polo museale. A Fossacava solo nel 2023 abbiamo avuto ben 10mila visitatori, ma siamo consapevoli che questo sia solo un punto di partenza e che, grazie alla riapertura del Museo del Marmo e anche alle attività che potremo intraprendere con le risorse di questo bando riusciremo a fare crescere questo magnifico sito sempre di più”.
“Il nostro progetto è incentrato sui suoni del marmo e la ricostruzione dei paesaggi sonori delle cave in diversi momenti storici – spiega il direttore del Museo del Marmo e dell’area archeologica di Fossacava Stefano Genovesi -. Il riconoscimento, da parte di chi conosce profondamente il patrimonio culturale del nostro paese, è per noi un importante segno del grande valore ricoperto dalle testimonianze materiali e immateriali legate alla lunga storia dell’escavazione del marmo di Carrara, dall’età romana fino ai giorni nostri” .
Fonte: www.voceapuana.com