Convegno sul presente e le prospettive del lapideo in Accademia organizzato da Confindustria, Carrara Marble way e Fondazione
Costruire un nuovo rapporto fra la comunità e il mondo del marmo per avviare un percorso di crescita che miri alla sostenibilità. Con questi obiettivi Carrara Marble Way, il consorzio che mira al riciclo del prodottolapideo, ha presentato in Accademia ’Il manifesto di sostenibilità del Marmo di Carrara”, un manifesto, realizzato in partnership con Confindustria e Fondazione Marmo e curato da Italia Circolare, che a partire da dieci verbi definisce ciò che il marmo ha fatto, fa e farà per Carrara.
“Lo sviluppo sostenibile – ha detto la sindaca, Serena Arrighi – è l’obiettivo tutti. Marmo e Carrara sono sinonimi, perché il marmo è il passato, il presente e il futuro della città e ognuno di noi deve farsi trovare pronto per le sfide del domani. C’è consapevolezza riguardo la necessità di questo cambiamento, perciò sono convinta che fra 10 anni quanto detto stasera sarà realtà. Dobbiamo cambiare il modo di raccontarci, avere un dialogo maggiore con i cittadini”. Dialogo che, secondo il presidente di Carrara Marble Way, Giuseppe Baccioli, dovrà basarsi anche sulla riscoperta del lavoro artigianale, quindi la scuola del Marmo e l’Accademia.
“Vorrei che a Carrara fossimo orgogliosi di essere marmo. Vorrei che la credibilità diventasse motivo di un rapporto nuovo con il territorio. Carrara Marble Way è nata per trovare una soluzione al problema detriti” ha detto, ripercorrendo i traguardi raggiunti negli anni: dalla valorizzazione dei detriti alla creazione di nuovi posti di lavoro, dall’attenzione alla sicurezza agli investimenti sulle nuove tecnologie, con l’obiettivo di mettere a punto un piano per risolvere l’emergenza marmettola, mettendo a disposizione spazi e risorse economiche.
“Non è confutabile – ha sottolineato Matteo Venturi, presidente di Confindustria e vice della Fondazione Marmo – il ruolo insostituibile della materia marmo nella dimensione economica e sociale della comunità. Vogliamo continuare a tenere alto il nome di questo materiale, consapevoli che in misura sempre maggiore la sostenibilità richiama e si interseca con il tema della reputazione aziendale, che non è l’immagine o un’operazione di greenwashing”.
Ad intervenire all’evento sono stati anche Claudia Chiappino, ingegnere minerario, Paolo Marcesini, direttore di Italia Circolare, e Fabio Iraldo, professore di Management alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i quali, interrogati dalla moderatrice Silvia Pieraccini, giornalista de Il Sole 24 Ore, hanno sottolineato la necessità di un nuovo patto con la comunità e ribadito la sostenibilità del marmo. “La sostenibilità – ha spiegato Isaldo – è un tema complesso e variegato, che ogni attore sociale interpreta in modo diverso. Per mettere insieme queste visioni serve che la sostenibilità sia l’obiettivo comune e che si facciano investimenti su progetti concreti”.
Fonte: www.lanazione.it