Verona: esportazioni di marmi, graniti ed agglomerati lavorati e semilavorati

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Primi nove mesi del 2022 positivi per il distretto del marmo di Verona anche se ha rallentato la sua corsa nel terzo trimestre pur mantenendo una quota rilevante nelle esportazioni di marmi, graniti ed agglomerati lavorati e semilavorati. Tale da mantenere il primato a livello italiano. A certificarlo i dati Istat elaborati dal quotidiano L’Arena. Il dato emerge dal confronto per periodi delle esportazioni di marmi, graniti ed agglomerati lavorati e semilavorati delle aziende scaligere: 12,6% nel periodo gennaio-settembre mentre a fine giugno l’incremento semestrale era stato del 16,6%.

Attesa, pertanto, per i dati relativi al quarto ed ultimo trimestre per comprendere il risultato delle esportazioni 2022. In un’annata, per le imprese del distretto scaligero ma anche per quelle delle altre aree di produzione lapidea, ricca di una serie impressionante di problematiche legate ai costi di produzione.

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Se da un lato i numeri relativi alle esportazioni hanno fatto ben sperare, dall’altro parte una parte di redditività è stata assorbita dall’aumento delle materie prime, dei servizi di energia elettrica e gas metano, dei costi di trasporto, dei prodotti funzionali: resina ed imballaggi per citarne solo alcuni.

Gennaio-settembre 2022 Tradotto in numeri: le esportazioni delle imprese scaligere di marmi, graniti ed agglomerati lavorati e semilavorati hanno registrato un controvalore di 355,3 milioni di euro contro 315,5 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021, in crescita del 12,6%.

In termini assoluti l’aumento è stato di 39,8 milioni di euro. Conferme giungono dall’Europa, i cui mercati hanno importato per un controvalore di 216 milioni contro 193,4 milioni di euro (+11,7%) con un aumento in termini assoluti di 22,6 milioni di euro. In crescita anche i mercati americani (+20,9%) con esportazioni attestatesi a 99 milioni di euro contro 81,9 milioni di euro (+17,1 milioni di euro). Leggermente positive le importazioni dei mercati asiatici in crescita dello 0,9 per cento (32 milioni di euro contro 31,7 milioni di euro). Tra i Paesi importatori, continuano a recitare un ruolo primario i mercati statunitense e tedesco.

Il mercato Usa ha registrato importazioni per 87,3 milioni di euro rispetto ai 72,9 milioni di euro (+31,3%) aumentate di 14,3 milioni di euro, quello tedesco, nel primi nove mesi del 2022, ha importato materiali lavorati e semilavorati per un controvalore di 73,8 milioni di euro contro 68,9 milioni di euro (+7,1%), in termini assoluti con un aumento di 4,8 milioni di euro, quello francese ha importato per 25,6 milioni di euro contro 19,3 milioni di euro (+32,9%).Le esportazioni verso la Russia hanno registrato un aumento del 16,4% 5,5 milioni contro 4,8 milioni di euro, in crescita quelle verso il Regno Unito per un controvalore di 12,4 milioni di euro contro 11,9 milioni di euro (+3,7%), Paesi Bassi con importazioni per 11,7 milioni di euro contro 8 milioni di euro (+45,6%).

Fonte: www.larena.it

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