Cambiano le tariffe del marmo nel Comune di Massa

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La giunta ha approvato nei giorni scorsi le nuove tabelle che rivedono dopo oltre 3 anni il valore medio dei materiali estratti su cui applicare i contributi di estrazione e il canone di concessione, in pratica tutti rivisti in aumento il che potrebbe portare a nuovi ricorsi nei prossimi giorni. Non solo, sono state alzate anche le tariffe per i detriti.

Il nuovo valore medio di mercato con conseguenti canoni e tariffe sono retroattive a partire dall’inizio dell’anno e fino alla finedel 2025. Per arrivare alla definizione delle tabelle il Comune a coinvolto anche i concessionari di agri marmiferi che hanno contribuito alla stesura del documento con alcune note inviate a palazzo civico già a partire dall’estate scorsa, utili anche a capire le varietà merceologiche di materiale ornamentale estratto per quella singola cava.

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Sono state presi in esami poi documenti dell’Università di Siena, i rilevamenti del centro di Geotecnologie di Siena, il listino dei prezzi di mercato dei blocchi di marmo rilevati dalla commissione della Camera di Commercio, persino la determina dirigenziale della vicina Carrara sul tema.

Ne emerge così una tabella per le 18 cave massesi dove si va dal valore medio più alto a Piastreta, 379,80 euro a tonnellata, per arrivare ai 150 euro a tonnellata di Madielle Marianna. Per ogni cava il 10% del valore medio corrisponde al contributo di estrazione a tonnellata, il 5% al canone. Inoltre aumenta il contributo per i detriti, come detto: per detriti omogenie o da scogliera si passa da 3 euro a tonnellata aa 3,70 euro; per il detrito non selezionato da 1,10 a 1,35 euro a tonnellata. Invariate le terre, 50 centesimi a tonnellata.

Fonte: www.lanazione.it