Cina: Crescita al 3% nel 2022 – La più debole da diversi anni

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Il prodotto interno lordo della Cina ha registrato un’espansione del 3% nel 2022, segnando una delle performance annuali più deboli degli ultimi decenni, a causa della politica zero-COVID di Pechino e della vacillante domanda estera che ha colpito la seconda economia mondiale.

La crescita annuale del Paese è stata anche ben lontana dal precedente obiettivo ufficiale del 5,5% e arriva dopo che molte istituzioni finanziarie hanno ridotto le previsioni per l’economia duramente colpita. Nel periodo ottobre-dicembre, l’economia è cresciuta del 2,9% su base annua, in rallentamento rispetto al 3,9% del terzo trimestre, secondo le statistiche ufficiali pubblicate il 17 gennaio, riporta Nikkei.

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A parte un’espansione annua del 2,2% nel 2020, all’inizio della pandemia, gli ultimi numeri sono i più deboli della Cina dal 1976, mentre il Paese sta attraversando una crisi nel suo mercato immobiliare chiave a seguito di un’ondata di insolvenze obbligazionarie da parte di costruttori sommersi dal debito.

«Le basi della ripresa economica nazionale non sono solide, poiché la situazione internazionale è ancora complicata e grave, mentre la triplice pressione interna della contrazione della domanda, dello shock dell’offerta e dell’indebolimento delle aspettative è ancora incombente», ha dichiarato l’Ufficio nazionale di statistica in un comunicato.

La debolezza del mercato immobiliare cinese ha avuto ripercussioni sull’economia, in quanto la crisi del debito dei costruttori ha portato a lasciare incompiuti numerosi progetti residenziali, scatenando uno sciopero del pagamento dei mutui tra i proprietari di case arrabbiati.

La fiducia nel settore, che rappresenta oltre il 25% del Pil, è crollata e martedì i dati ufficiali hanno mostrato che gli investimenti immobiliari sono scesi del 10% su base annua nel 2022 – il primo calo annuale dall’inizio delle registrazioni nel 1999. Le vendite di immobili per superficie sono crollate del 24,3% l’anno scorso rispetto al 2021, segnando il più grande calo da quando sono iniziate le registrazioni nei primi anni Novanta.

La debolezza dell’economia globale e il calo della domanda da parte delle principali destinazioni di esportazione, tra cui gli Stati Uniti, hanno intaccato anche le prospettive della Cina.

Fonte: www.agcnews.eu