Confindustria: aumenta il rischio stagnazione dell’economia italiana

Eltrak - Cat banner ad

Aumenta il rischio di una stagnazione per l’economia italiana: il prezzo del gas sta di nuovo salendo e il caro-energia accresce i costi ormai da 12 mesi, mitigato, solo in parte, dagli interventi del governo; l’inflazione ai massimi e persistente frenerà i consumi; il rialzo dei tassi si sta accentuando e zavorra i bilanci.

È quanto riferisce il Centro studi di Confindustria, nella congiuntura flash di dicembre 2022. Gli indicatori sono al ribasso, anche riguardo la domanda. il turismo, esaurito il rimbalzo, potrebbe spingere meno in inverno, come già le costruzioni in estate. Il prezzo del gas in Europa torna a crescere a dicembre (137 euro/mwh in media, da 96 a novembre), le difficili trattative Ue su un price cap, proposto a un livello ancora più alto, non aiutano. Si è impennato in ottobre il costo del credito per le imprese italiane: 3,14 per cento per le Pmi da 1,74 per cento a inizio 2022, 2,19 per cento per le grandi da 0,76 per cento. Questo aggravio di costi inciderà negativamente sugli investimenti.

Stonetech banner ad
Stonetech banner ad

La produzione industriale ha subito un secondo marcato calo in ottobre (-1,0 per cento, dopo il -1,7 per cento a settembre). Hanno tenuto solo i beni strumentali, mentre hanno ceduto gli altri settori. La flessione per il settore delle costruzioni nel terzo trimestre è stata forte: -1,3 per cento gli investimenti, -2,2 per cento la produzione. Tengono i servizi: il recupero estivo del turismo e della spesa per servizi (+3,1 per cento) è stato cruciale per il settore, unico in crescita nel terzo trimestre (+0,9 per cento). I dati mostrano il proseguire dell’espansione dell’occupazione in Italia nel bimestre settembre-ottobre (+0,3 per cento su luglio-agosto, +79 mila unità). L’export italiano apre male il quarto trimestre: -1,6 per cento in ottobre (dopo +1,6 per cento a settembre). Si segnala anche la flessione dell’industria nell’Eurozona e la crescita lenta negli Usa. Infine, l’extra-risparmio accumulato – stimato dal Centro studi di circa 126 miliardi di euro tra il primo trimestre 2020 e il secondo trimestre 2022 – verrà speso solo in piccola parte per sostenere i consumi.

Fonte: www.agenzianova.com