Crisi energetica: un freno per l’industria delle costruzioni

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L’aumento di sette volte dell’incidenza del prezzo del gas sulla produzione di settori energivori come quello delle costruzioni e manutenzioni stradali mette in difficoltà il comparto.

La crisi energetica, o meglio l’impennata dell’inflazione che ha portato con sé, sta abbracciando tutti i settori dell’economia e, in particolare, sta mettendo in seria difficoltà l’industria delle costruzioni e delle manutenzioni stradali. In particolare, questo settore – che sconta gli insostenibili aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia – si prepara a chiudere il 2022 con un calo di produzione del conglomerato del 20% su base annuale. L’allarme arriva dall’analisi trimestrale SITEB (Strade ITaliane e Bitume), che ha elaborato le prime stime sulla chiusura dell’anno per il comparto.

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Frenano anche le costruzioni per il caro commodity

Le prospettive sono condizionate anche per il settore costruzioni che, dopo il brillante 2021 (comparto cresciuto di circa il 20% e produzione a 475 miliardi), è costretto a fare i conti con la crisi energetica. La tendenza positiva, ha infatti sottolineato Paola Marone, Presidente di Federcostruzioni, è purtroppo rallentata perché pesano nel comparto il caro energia, il caro materiali e il sostanziale blocco dei bonus fiscali. Sono tre punti essenziali, ha sottolineato ancora, che vanno assolutamente risolti in maniera tale che, attraverso tutta una serie di regolamentazioni, si possano salvare le imprese energivore che sono in profondissima crisi. È quindi necessario introdurre misure strutturali ed è importante che il nuovo Esecutivo agisca presto con misure regolatorie oltre quelle compensative.

Πηγή: www.fondionline.it