Flavio Marabelli: L’Assemblea Generale è stato un evento molte importante e molto partecipato

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Venerdì 10 giugno si è tenuta l’Assemblea generale di Confindustria Marmomacchine per il 2022. Oltre 140 ospiti e delegati, italiani e stranieri, hanno partecipato all’incontro.

Tra i temi dell’incontro, l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo di Confindustria e la relazione annuale dell’Associazione. Secondo quanto dichiarato da Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria, a Stonenews.eu, l’incontro annuale è l’evento più importante e atteso del settore del marmo in Italia, in quanto è un’occasione per i membri dell’Associazione di discutere di ciò che è accaduto nell’ultimo anno sia nel mondo che in Italia in termini di materiali, tecnologia e macchinari.

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“Le aziende aspettano questo momento per capire che è successo l’anno precedente, capire quello che si è fatto o sta facendo e ripartire con anche delle iniziative”, ha detto Marabelli.

Inoltre, ha ricordato che Confindustria, in quanto associazione del settore del marmo, ne rappresenta gli interessi a più livelli, come quello istituzionale, commerciale, formativo e informativo. A tal fine dispone di mezzi propri, come “la nostra rivista di settore, abbiamo il nostro ufficio fiere, abbiamo il nostro ufficio che segue gli aspetti col governo e di rapporti sezionali”. Ha tuttavia sottolineato che, pur “muovendosi” su un asse a 360 gradi, l’associazione separa le sue attività istituzionali da quelle commerciali.

Infine, Marabelli ha parlato della sostenibilità della pietra naturale e delle iniziative che l’Associazione sta portando avanti per far conoscere al pubblico il materiale e le sue caratteristiche. In particolare, ha ricordato la collaborazione dell’Associazione con un gruppo d’ingegneri minerari esperti del Politecnico di Torino “Con questo gruppo noi cerchiamo di fare un life cycle assesment. Però noi, come esperti, che siamo abituati ad analizzare queste cose già siamo sicuri che i dati del life cycle assesment che faremo del settore saranno positivi rispetto a quelle d’altri prodotti come la ceramica, perché non inquiniamo. Non abbiamo grande uso di energia elettrica, non facciamo emissioni dieci due quando lavoriamo nel prodotto”.