L’Arabia Saudita sta compiendo un deciso passo avanti per affermarsi come attore di rilievo nel settore globale dei minerali critici. Durante il Future Minerals Forum annuale a Riad, il Regno ha annunciato una serie di accordi, piani di investimento e scoperte che mirano a posizionarlo come fornitore chiave di queste risorse essenziali.
Il vice ministro per gli Affari Minerari, Khalid Al-Mudaifer, ha rivelato il 15 gennaio un piano di investimento da 100 miliardi di dollari per le risorse minerarie, di cui 20 miliardi già in fase avanzata di studio o in costruzione. Sebbene i dettagli specifici siano stati limitati, le autorità saudite hanno sottolineato l’intenzione di esplorare litio, rame, oro, zinco, fosfati e nichel, elementi cruciali per la transizione energetica globale.
All’inizio del 2024, l’Arabia Saudita ha aumentato la stima delle sue risorse minerarie inutilizzate da 1,3 trilioni a 2,5 trilioni di dollari, grazie a nuove scoperte di elementi critici e terre rare. Per accelerare l’esplorazione, il governo ha lanciato un programma di incentivi da 182 milioni di dollari durante il forum.
Un elemento chiave dell’evento è stato l’annuncio di una joint venture tra il gigante petrolifero statale Aramco e la società mineraria Ma’aden, finalizzata all’esplorazione e allo sviluppo di minerali fondamentali per le tecnologie di transizione energetica. Durante il forum, il ministro dell’Energia Abdulaziz bin Salman ha evidenziato promettenti depositi di litio superiori a 400 parti per milione in aree operative di Aramco. “Aramco può essere un’azienda diversificata, senza limiti al suo mandato,” ha dichiarato.
Il governo ha anche presentato Manara, una nuova entità creata da Ma’aden e dal Public Investment Fund (PIF). Manara mira a garantire asset minerari globali e a rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento. “Non pretendiamo di avere tutte le risorse o le competenze necessarie, quindi abbiamo creato Manara per accedere rapidamente a ciò di cui abbiamo bisogno,” ha affermato il ministro. L’estrazione di litio nel Regno potrebbe iniziare già nel 2027, grazie a collaborazioni strategiche.
Il litio, fondamentale per le batterie di dispositivi elettronici e veicoli elettrici, è una risorsa molto richiesta per le tecnologie energetiche avanzate. Mentre l’Arabia Saudita diversifica la propria economia dal petrolio, punta a diventare un hub per la lavorazione dei minerali critici. Attualmente, circa due terzi della lavorazione del litio sono controllati dalla Cina, ma il Regno mira a ridurre la dipendenza dalle catene di approvvigionamento globali attraverso la produzione locale e partnership.
A dicembre, l’Arabia Saudita ha estratto con successo litio da campioni di salamoia nei giacimenti petroliferi di Aramco. Una collaborazione tra Ma’aden, Aramco e la startup locale Lithium Infinity avvierà presto un programma pilota commerciale di estrazione diretta.
Attraverso sforzi intensificati nell’esplorazione, lavorazione e sviluppo delle catene di approvvigionamento, l’Arabia Saudita si sta posizionando come un attore cruciale nel mercato globale dei minerali critici, essenziali per il futuro dell’energia e della tecnologia.