Henraux e gli Uomini di Pietra – Il racconto della filiera di marmo che da secoli incarna il desiderio di perfezione

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Gli antichi romani lo hanno usato per omaggiare con la sua preziosità gesta di imperatori e condottieri. Michelangelo ha saputo plasmarlo come fosse materia viva per creare grandi capolavori e proprio  qui venne a cercarlo. Il marmo è la pietra che racchiude in sé delicatezza e forza, lusso, candore e maestosità.

In esclusiva su DMAX canale 52 la serie che racconta l’affascinante mondo dei cavatori di marmo: “UOMINI DI PIETRA”, passato in prima tv assoluta già giovedì 19 novembre  2020  alle 21:25 e in anteprima sulla piattaforma Dplay Plus dal 12 novembre 2020.

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Protagoniste con i suoi uomini le cave del Monte Altissimo di Henraux nel Comune di Seravezza (LU) sulle Alpi Apuane versiliesi, le stesse cui Michelangelo aprì la strada nel 1517.

Per la prima volta nella storia i cavatori del marmo interpretano se stessi e raccontano il proprio lavoro: una storia centenaria fatta di forza, di esperienza, di fatica, di grande passione e di tradizioni tramandate di padre in figlio, in un’unicità socio-culturale che ha reso questo territorio della Toscana uno dei più singolari e conosciuti al mondo.

Paolo Carli, Presidente di Henraux, anche nella doppia veste di protagonista della serie TV che lo vede al fianco dei suoi uomini a fronteggiare le sfide di ogni giorno, si dichiara particolarmente orgoglioso per aver potuto contribuire a omaggiare l’intenso, straordinario e imprescindibile lavoro della cava e dell’unica ed esclusiva filiera del marmo.

E’ un omaggio a tutti i cavatori e ai lavoratori del marmo, un omaggio al territorio, un tributo a tutti coloro che attraverso l’imprescindibile e faticoso lavoro hanno contribuito e contribuiscono a costruire la bellezza nel mondo, a mantenere solida un’importante economia locale e nazionale, e a contribuire significativamente alla diffusione e all’immagine di uno dei più prestigiosi prodotti Made in Italy. “Siamo stati scelti perché rappresentiamo una storia lunga duecento anni, perché le nostre cave sono come un prezioso scrigno, perché rappresentiamo la filiera completa nella lavorazione del marmo, dalla coltivazione ed estrazione fino al prodotto finito nei tre ambiti cui da sempre lavora l’azienda: Architettura, Design e Arte, un’economia verticale che rappresenta l’eccellenza e l’unicità nel settore del marmo. La Produzione ha voluto girare nella nostra realtà perché qui ha trovato una significativa coesione di tutti i reparti produttivi e, ancora, ha trovato l’eccellenza e l’umanità, la collaborazione e le capacità professionali. Sono tutti elementi di cui sono orgoglioso, così come sono fiero di tutta la squadra che compone l’azienda, uomini, donne e collaboratori. Ringrazio particolarmente Ugo Pozzi, il Produttore, Andrea Rizzoli, l’autore, tutti i tecnici che hanno realizzato la serie TV, Discovery e DMax”, dichiara Paolo Carli “ma, soprattutto, sono curioso di vedere il nostro lavoro che diventa un racconto televisivo. Ringrazio tutti i miei uomini che sono andati in scena e tutti coloro che sono rimasti dietro le quinte ma hanno contribuito alla produzione delle sei puntate che portano alle luci della ribalta un lavoro normalmente non visibile”.

Anche la Città di Seravezza, Terra Medicea e Città del Marmo, attraverso il Sindaco e il Vice Sindaco si dichiara soddisfatta di questo nuovo importante contributo alla tradizione e alla cultura del territorio. “Attendiamo di vedere in tv questa nuova serie ambientata alle nostre cave di marmo”, dichiara il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella. “Dai trailer che circolano sul web intuiamo che gli autori e i produttori puntano sugli aspetti spettacolari dell’attività estrattiva, sulla grandiosità dei luoghi e sulla difficoltà di un mestiere che per Seravezza e la Versilia è stato per decenni una fonte quasi esclusiva d’impiego e di reddito e che tutt’oggi è fondamentale per la moderna industria lapidea. Siamo curiosi di vedere come la tradizione viene letta in chiave moderna e televisiva, come la serie racconta i cavatori d’oggi, il loro mondo, le loro difficoltà quotidiane, l’impegno e, perché no, l’orgoglio che mettono nel fare un mestiere così antico e radicato nel nostro territorio.” “Per il futuro di questo comparto, per la sicurezza dei lavoratori e per il mantenimento di un corretto equilibrio fra attività imprenditoriali e tutela del paesaggio il Comune e le altre istituzioni lavorano fianco a fianco con le aziende e con le organizzazioni sindacali, in ascolto e aperti alle istanze dei cittadini, delle realtà associative e di categoria”, aggiunge la vicesindaco e assessore alle attività produttive Valentina Salvatori. “È un comparto complesso e fragile, al quale cerchiamo di dare risposte e garantire prospettive lavorando sui temi delle tutele, della sicurezza – tanto dei lavoratori quanto dell’ambiente –, della formazione delle nuove generazioni di operatori, della valorizzazione dei materiali e della loro lavorazione in loco. L’attenzione che le cave dell’Altissimo e il nostro territorio ricevono oggi è anche il frutto di un impegno di anni e di una visione complessa e lungimirante che evidentemente sta ripagando”. “Bisogna in ogni caso riconoscere alla società Henraux un grande merito nell’attività di promozione a livello internazionale”, concludono i due amministratori. “Attraverso una serie di molteplici iniziative – il supporto dato al film di Konchalovsky su Michelangelo e a questa nuova produzione televisiva, ma anche le mostre in Italia e all’estero, il Premio Cidonio, le grandi collaborazioni nel settore del design e dell’architettura – l’azienda si è dimostrata efficace in questi anni nel promuovere non solo il proprio lavoro, ma lo stesso territorio in cui opera, assieme a tutte le competenze e le risorse che lo caratterizzano”.

UOMINI DI PIETRA – Presentazione della Serie TV

Alpi Apuane, Toscana, il più grande bacino marmifero del mondo. Qui da oltre 2000 anni si “coltiva” il marmo: così amano dire le centinaia di cavatori che, aiutati dalle più sofisticate macchine, con passione e fatica lavorano per estrarre la materia perfetta, alimentando l’industria che storicamente contribuisce al benessere economico del territorio e del territorio è cultura sociale e identitaria.

Tra questi, i protagonisti di Uomini di pietra, uomini chiave della Henraux di Paolo Carli che sul Monte Altissimo (1.200 metri di altezza sulle Alpi Apuane a Seravezza), grazie al proprio amore per la pietra unito ad una brillante mente imprenditoriale, gestisce quattro diverse cave – la cava Russia, la Catino Alto, la Piastrone e la Buca – dando lavoro a oltre 150 persone. Dal preziosissimo Statuario dell’Altissimo, ai pregiati Arabescato e Versilia, ai Bianco Piastrone e bianco Buca, ogni varietà ha la sua storia.

I team di Paolo sanno che ogni giorno bisogna dare il massimo, perchè l’incognita è dietro l’angolo: nessuno all’inizio di un taglio può sapere se la vena scelta darà il blocco perfetto oppure si spezzerà non appena staccata dal monte. Una sfida quotidiana contro gli imprevisti, con clienti esigenti, consegne da rispettare e soprattutto, la salvaguardia della montagna, il più prezioso dei tesori.

Seguendo l’attività di Paolo e dei suoi uomini, dai capi cava ai responsabili delle attività produttive e commerciali, impareremo a conoscere il mondo che ruota intorno all’intera filiera del marmo, dall’estrazione del blocco al prodotto finito: un racconto moderno dal sapore epico, che pone al centro uomini che con istinto e competenza mandano avanti un processo che si tramanda di generazione in generazione, ma che è al tempo stesso una sfida sempre nuova, immersa in scenari lunari e panorami mozzafiato.

Cenni storici-

1517 – Michelangelo inizia a costruire la strada per raggiungere le cave del Monte Altissimo. Della qualità del marmo che ancora oggi si estrae ebbe a dire: esso è “di grana unita, omogenea, cristallina, e ricorda lo zucchero”; qui si possono estrarre “ogni et qualunque quantità di marmi o di qualunque altra miniera in decte montagne dello Altissimo, et loro vicine circustanze”; il Monte è “ripieno di marmi in tutte le parti che ve n’è da cavare fino al giorno del Giudizio”.

1520 – Papa Leone X il 20 di febbraio solleva Michelangelo dall’incarico della costruzione della strada. Il “cronista” per eccellenza dell’antichità, Giorgio Vasari, nel libro“Vite de più eccellenti pittori, scultori e aarchitettori” ricorda che a Michelangelo “…convenne fare una strada di parecchi miglia fra le montagne”.

– La strada si completò per volere di Cosimo I dei Medici nel 1567; nel 1569 arriva a valle il primo blocco di fra l’esultanza del popolo. Questo blocco fu scolpito dal Giambologna per realizzare “la prima figoura di marmi bianco ocire fuora di quel monto del Haltissimo” la “Fiorenza”(Firenze vittoriosa su Pisa), o Vittoria, oggi al Museo del Bargello di Firenze.

– Nel 1820 il Signor Jean Baptiste Alexandre Henraux, Soprintendente Regio alla scelta e acquisto dei marmi bianchi e statuari per i monumenti pubblici nella Francia di Napoleone, visita le cave di Michelangelo sul Monte Altissimo.

– Il 20 gennaio del 1821, Jean Baptiste Alexandre Henrauxfondacon Marco Borrini la Società Henraux, che fra pochi mesi compirà 200 anni di storia.

– Nel 1845  lo Zar di Russia ordina grandi quantità di marmo per la costruzione della Cattedrale di Sant’Isacco a Pietroburgo (la stessa cava Russia della serie). Sempre in quegli anni Auguste Rodin fu ospite di Henraux a Querceta.

– Bernard Sancholle Henraux donò nel 1865 il marmo per il monumento di Dante in Piazza Santa Croce a Firenze e nel 1880 donò tutti i marmi per la realizzazione della facciata del Duomo di Firenze, Santa Maria del Fiore (una targa sulla stessa facciata lo ricorda) e alcuni ponti monumentali di Firenze.

– Nel Novecento, fra gli anni ’50 e ‘60, le maestranze di Henraux ricostruiscono la cappella con marmi policromi dell’abbazia di Montecassino danneggiata dalla guerra e nel 1962 realizzano e posano il pavimento policromo di San Pietro in Vaticano per Papa Giovanni XXIII.

– nel 1959 arriva in Henraux Henry Moore  e qui realizza la monumentale opera Reclining figure per la sede Unesco di Parigi. In quegli anni Henraux diviene centro internazionale per la scultura in marmo.

– In tempi più recenti Henraux ha realizzatonel 2007, a New York, il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center; il 15 Central Park West; il Museo di Arte Telfair a Savannahe il Palisades Westad Austin. Nel 2008 l’ampliamento della Grand Mosque di Abu Dhabi per lo Sceicco Zayed Bin Sultan Al Nahyan; a New York il The Visionaire e l’Eleven Times; a Miami il Four Season Hotel; nel 2009 l’Arcapita Bank Headquarters nel Bahraine a Dubai il Mirdif City Centre. Nell’ultimo decennio 2010-2020 il Project Delta e la Hess Towerin Texas; il Bulgari Hotel diLondra; in Oklahoma il Devon Energy Center; a Dubai il BurJuman Centere, a Houston l’ExxonMobil Energy Centre, il Town Centre One e l’Amegy Bank Headquarters; a Londra l’installazione in marmo davanti ai magazzini Selfridges; ad Hong Kong per il Taikoo Place.

– Realizzazioni e opere di Henraux si trovano nei cinque continenti.

– Paolo Carli, Presidente di Henraux SpA, è alla guida dell’azienda dal 2003.

Carlo Franza – Nato nel 1949, due lauree conseguite all’Università Statale La Sapienza di Roma. Allievo di Giulio Carlo Argan. Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, professore prima a Roma, poi a Torino, oggi a Milano.

Fonte: blog.ilgiornale.it