La commissione parlamentare in Messico ha approvato il disegno di legge che vieta l’estrazione mineraria a cielo aperto, suscitando reazioni da parte del settore minerario, che mette in guardia da significativi danni economici e perdite di posti di lavoro, in attesa dell’approvazione finale da parte del Congresso.
La scorsa settimana, una commissione parlamentare ha approvato una proposta di legge per vietare l’estrazione mineraria a cielo aperto in Messico. Il progetto di legge sarà discusso alla Camera dei Deputati al rientro del Congresso a settembre.
La misura fa parte di un ampio pacchetto di riforme costituzionali presentato al Congresso lo scorso febbraio dal presidente Andrés Manuel López Obrador. In Messico, le riforme costituzionali devono essere approvate con una maggioranza di due terzi sia alla Camera dei Deputati che al Senato, nonché dalla maggioranza dei congressi statali. López Obrador ha chiaramente espresso il suo disappunto per i contratti minerari approvati dai suoi predecessori a favore di interessi privati; infatti, dal suo insediamento nel 2018, la sua amministrazione non ha concesso nuove licenze minerarie.
La proposta ha suscitato forti critiche da parte del settore minerario.
La Camera Mineraria Messicana (Camimex) sostiene che le riforme potrebbero causare una contrazione dell’1% del PIL del Messico e mettere a rischio circa 200.000 posti di lavoro.
In una dichiarazione, la Camimex ha avvertito che questa legislazione “avrebbe conseguenze devastanti per lo sviluppo e la stabilità economica”. Secondo l’organizzazione, il divieto limiterebbe la capacità del paese di trasformare le risorse naturali in opportunità di sviluppo e rallenterebbe la transizione verso l’energia pulita, settore che dipende fortemente dai minerali estratti tramite l’attività mineraria.
La Camimex afferma che il 60% del valore del settore minerario messicano deriva dall’estrazione a cielo aperto.
Anche l’Associazione degli Ingegneri Minerari, Metallurgici e Geologi (AIMMGM) ha espresso preoccupazione per il divieto proposto. L’associazione avverte che l’abolizione dell’estrazione a cielo aperto potrebbe mettere a rischio la sovranità mineraria del Messico, rendendo le industrie nazionali dipendenti dalle importazioni. Inoltre, l’AIMMGM ha avvertito che una legge del genere potrebbe innescare una recessione nelle regioni del paese che dipendono fortemente dall’attività mineraria.
Fonte: mexiconewsdaily.com