Italia: sfide e criticità dell’economia nel rapporto Istat

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Lo ha rivelato l’Istat nel suo rapporto annuale sulla situazione della nazione: “le prospettive di crescita mondiali per il 2022 e il 2023 sono peggiorate e quelle per l’Italia, pur restando positive, sono in decelerazione. L’inflazione a giugno ha raggiunto l’8,0% per l’indice NIC, ai massimi da gennaio 1986, sospinta dai rincari delle materie prime, in particolare del gas naturale, il cui prezzo è aumentato di circa sei volte”, ha scritto nel report.

Criticità e sfide caratterizzano il percorso del rilancio economico dell’Italia: qual è il quadro delineato da Istat?

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Dove va l’Italia? Il punto economico di Istat

Nel delineare il quadro congiunturale dell’economia italiana, Istat ha innanzitutto messo in evidenza che il Pil è cresciuto del 6,6% nel 2021 e a inizio 2022 è tornato sul livello del quarto trimestre 2019, nonostante la decelerazione dell’attività economica. La crescita acquisita per il 2022 è, al momento, del 2,6%. Le recenti previsioni dell’Istat stimano che il Pil continuerà a crescere nel 2022 e nel 2023, anche se a un ritmo nettamente inferiore a quello del 2021, grazie soprattutto alla spinta degli investimenti.”

Con un’inflazione acquisita nel 2022 al 6,4%, la corsa dei prezzi al consumo è senza dubbio la dinamica più osservata:

“Nei primi mesi del 2022 il tasso di incremento tendenziale dei prezzi al consumo ha continuato il sentiero di crescita iniziato nei mesi estivi del 2021. L’inflazione, misurata dall’indice armonizzato IPCA, ha raggiunto l’8,5% a giugno e il 3,4% per la componente di fondo (al netto dei prodotti alimentari ed energetici.”

Istat ha osservato inoltre che grazie alla crescita economica si è verificato un calo del debito della Pubblica amministrazione al 150,8% del Pil (-4,5 punti percentuali), con una riduzione maggiore delle stime programmatiche.

“Tuttavia rimangono margini di incertezza sull’evoluzione futura del quadro di finanza pubblica, principalmente per le ripercussioni degli scenari bellici sull’economia e per il rialzo dei tassi di interesse sulle nuove emissioni di titoli”, ha sottolineato il report.

L’imminente aumento dei costi di finanziamento da parte della Bce ha già fatto scaldare lo spread e acceso i riflettori sulla tenuta dei conti pubblici italiani.

Criticità e sfide economiche per l’Italia

La maggiore criticità per la crescita in Italia è rappresentata dall’andamento dei prezzi energetici, considerando la dipendenza nazione al gas russo.

Istat ha infatti ricordato che:

Gas naturale e petrolio insieme soddisfano oltre i tre quarti del fabbisogno energetico italiano – il gas da solo circa il 40% – e sono quasi interamente importati. Analogamente, i processi produttivi del comparto agro-alimentare dipendono per oltre il 22% dagli approvvigionamenti esteri (in particolare per alcune materie prime come cereali e fertilizzanti), dei quali Russia e Ucraina sono tra i principali produttori.”

Gli shock su prezzi e forniture possono avere un impatto piuttosto esteso sul sistema produttivo italiano, considerando che colpiscono soprattutto i settori di beni a largo consumo e tenendo conto della vocazione all’esportazione dell’Italia.

Fonte: www.money.it