Il marmo è un materiale vivo, che offre molteplici possibilità di impiego e cambia aspetto a seconda dell’uso. Un materiale estremamente versatile, il marmo in Italia ha da sempre trovato ampio impiego nell’architettura, sviluppando così nel tempo un’innovazione tecnologica avanzata nella sua lavorazione.
l’arte scolpita nella pietra
Il marmo è un materiale ampiamente utilizzato nella scultura: grandi artisti come Michelangelo, Bernini, Donatello, Canova hanno scelto questa pietra per la realizzazione delle loro statue più importanti.
Gli scultori prediligono questo materiale soprattutto perché, quando è fresco di cava, è una pietra relativamente morbida e quindi facile da lavorare, sebbene con il tempo diventi molto duro e denso. Quelli più apprezzati nella scultura sono i marmi bianchi, perché più puri e resistenti, con basso indice di rifrazione il che consente alla luce di penetrare la pietra ancor prima di essere riflessa: il marmo, così, assume un aspetto cereo, ricordando, nelle statue, la pelle umana.
Il marmo colorato, invece, lucido e con venature di vario tipo e tonalità, è ideale per le decorazioni. Nella storia, tuttavia, e in particolare in età antica, la lucentezza di questa pietra non era la caratteristica che aveva fatto innamorare i greci e i romani.
L’abbondanza dell’uso del marmo nella statuaria antica era, piuttosto, dovuta al fatto che in Grecia e nelle sue isole si trovava marmo in abbondanza e quindi si trattava di un materiale facile da trasportare e da lavorare, al punto che gli scultori greci si specializzarono in questo materiale. Per esempio, i greci e i romani erano soliti colorare le loro statue: sebbene sia difficile sradicare dal nostro immaginario l’idea che le statue antiche fossero bianche, i popoli antichi non lasciavano mai che le loro statue rimanessero bianche, ma le coloravano sempre, poiché aspiravano al naturale.
Col passare dei secoli, però, le statue antiche, sepolte nella terra oppure esposte agli agenti atmosferici, perdevano il colore e quindi ritrovati dopo anni e anni di distanza, si presentavano nel colore naturale del marmo, quindi bianche, come le vediamo noi oggi.
il marmo: costruire imperi in pietra
Il nome “marmo” deriva dal greco “marmaros”, che significa “pietra splendente”. Dall’aspetto lucido e luminoso, questa pietra naturale incantava già gli antichi greci e romani, e ancor prima di loro gli antichi popoli della Mesopotamia, che decisero di costruire gli edifici più importanti proprio con questo materiale, sia per via della sua bellezza, sia per la lunga durata nel tempo. Insomma, la storia del marmo inizia migliaia di anni fa, quando le antiche civiltà della Mesopotamia e dell’Egitto ne riconobbero il valore di pietra ideale per sostenere gli imponenti edifici pubblici e costruire le colonne dei templi religiosi.
Il Pantheon di Roma e il Partenone di Atene sono solo due esempi dei più importanti edifici della storia dell’uomo costruiti in marmo. Il marmo bianco, quello che tutti consideravano il più raffinito poiché omogeneo e privo di impurità, veniva estratto soprattutto nelle cave di Luni a Carrara, che sin dai tempi dell’Impero Romano era il più grande centro del commercio marmoreo. Tra i marmi colorati, quelli più di pregio venivano importati dall’Egitto, dalla Tunisia, dalla Persia, dall’Anatolia e dai Pirenei.
versatilità senza confini nell’architettura moderna
Dall’antichità ad oggi, il marmo è utilizzato nell’edilizia e molto apprezzato nell’arredamento, in particolare nell’architettura moderna, per il modo in cui riflette la luce, risultando limpido, traslucido, molto simile alla cera. L’uomo, infatti, ha sempre utilizzato il marmo come materiale fondamentale dello stesso concetto del costruire, segnando il rapporto che lega l’incontro tra l’uomo e la natura, che ne racconta tutti gli aspetti.
Qualsiasi elemento sia rivestito in marmo è in grado, infatti, di restituire una grande luminosità all’ambiente circostante, oltre ad una grande eleganza. Quando l’architettura moderna vuole apportare un tocco di eleganza, non può non avvalersi dell’uso del marmo per il suo richiamo al classico, ma con effetti di luce che sono caratteristici dello stile moderno. Il marmo, in architettura, nella sua eternità unisce il passato al futuro.
Fonte: www.marmomac.com