La mappa della filiera del marmo: “Qui c’è il futuro del lapideo”

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La polvere di marmo a terra, i suoni tipici degli attrezzi del mestiere, le opere come quegli alberelli marmorei fatti con materiale cosiddetto di scarto che traducono parte del lavoro: poi un calendario fitto d’impegni e anche di mostre. Lo dice subito d’altronde la dirigente scolastica Ilaria Zolesi dell’istituto “Pietro Tacca” di Carrara: «Siamo la “Vespucci” del marmo». Un’imbarcazione, quella scuola del marmo carrarese, che però fatica a salpare di slancio, come dimostrato dal numero complessivo degli iscritti (siamo sulla cinquantina, spiegherà, in totale, con 19 nel biennio).

E allora gli addetti ai lavori partono proprio da lì, da quella scuola del marmo che nella città del lapideo dovrebbe avere di fronte il tema opposto, in termini di numeri: capire le ragioni, perché il settore cresce, il brand che lega le parole Carrara e lapideo è conosciuto in tutto il mondo, e quindi sono necessari profili per il futuro.

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E l’idea di lasciare il messaggio, far conoscere contesto, direzioni e scenari di un comparto agli studenti del “Tacca” sono stati tutti aspetti al centro del quinto incontro (parlando della provincia apuana) del progetto sull’orientamento professionale organizzato da Il Tirreno in collaborazione con Confindustria Livorno Massa Carrara: “Filiere e territorio”, il titolo che condensa il famoso e simbolico “ponte” tra la scuola e il mondo del lavoro in un momento cruciale.

Ogni incontro, imprenditori di un settore pronto a dialogare con gli indirizzi dell’istituto scolastico. Dal tessuto economico e imprenditoriale della zona fino ai profili maggiormente richiesti nel mondo del lavoro, passando per sostenibilità aziendale e ambientale e l’importanza delle materie e dei corsi “Stem”, acronimo che condensa gli indirizzi scientifico-tecnologici.

Il progetto “Filiere e Territorio” organizzato dal Tirreno e Confindustria Livorno Massa Carrara in collaborazione con le scuole secondarie delle due province vuole affrontare il tema del crescente disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Mentre il tasso di disoccupazione resta alto, anche nella fascia giovanile, intere filiere produttive non riescono a trovare personale specializzato e formato.

Da qui l’idea di portare negli istituti a indirizzo tecnico e scientifico le opportunità che arrivano dalle principali aziende del territorio, in modo da dare allo studente il più ampio spettro di informazioni per una scelta post-diploma consapevole.Sette le filiere coinvolte: nautica, meccanica, chimica, logistica, marmo, edilizia e information technology.

Mentre sono oltre una decina le aziende sensibili al tema dell’orientamento professionale che sostengono le attività nelle scuole (partecipazione agli incontri e diffusione del giornale): si tratta di Ance Toscana Costa, Basis Group, Confindustria Livorno Massa Carrara, Franchi Umberto Marmi, Fratelli Neri S.p.A, Ineos Manufacturing Italia, Laviosa Group, Labromare, Neri Depositi Costieri, OLT Offshore LNG Toscana, Piombino Industrie Marittime, Sintermar, Solvay Chimica Italia, Tenaris, Termisol Termica.Le scuole che ci hanno aperto le porte sono: a Massa e Carrara Meucci, Barsanti, Fiorillo, Tacca, Zaccagna e Galilei; a Livorno Buontalenti, Cappellini e Galilei; a Rosignano Mattei; a Cecina Fermi; a Piombino Pacinotti.

Fonte: www.versiliaproduce.it