Opera in marmo di una scultrice carrarese alla corte dell’alta moda di Milano

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Siamo nel cuore di quella Milano che resta sempre e comunque da bere, la Milano della fashion, nel famoso quadrilatero dove si dettano le regole dell’eleganza: è proprio lì, in via Manzoni 38, nella corte interna, visibile ai passanti, di un palazzo antico completamente riqualificato, che da ieri risplende nel suo splendore biancheggiante l’opera in marmo Bianco Carrara, proveniente da una delle cave Lazzareschi, l’ultima creatura della scultrice carrarese, Beatrice Taponecco.

Una foglia alta 2 m e 40, lavorata interamente a mano dalla scultrice, che porta il nome di Carrara nel cuore del mondo delle sfilate e degli stilisti, a simboleggiare come l’arte e la moda possano trovare una liaison nella bellezza.

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“La foglia” di Beatrice vince infatti il concorso “Corti di Milano 2020” attraverso cui, al termine dell’operazione di recupero di palazzi e immobili antichi, si sono selezionate opere che andassero ad esaltare le loro corti.

“L’obiettivo del progetto-si legge nel comunicato degli organizzatori del concorso- era ridare anima alla corte centrale dell’immobile, affidandosi alla creatività di giovani artisti. Numerosi hanno raccolto la sfida di questo concorso e sottoposto la loro proposta progettuale. Dopo un’attenta selezione, il premio è stato assegnato a “Foglia”, opera di Beatrice Taponecco. Il lavoro ha coinvolto molti professionisti di prestigio: lo studio Asti per l’architettura, lo studio Caberlon Caroppi per la direzione artistica e l’interior design, Tekser e lo studio Mistretta per la progettazione impiantistica, lo studio Interprogetti per le strutture, LDB, Focus e i loro subappaltatori per l’esecuzione dei lavori, Cushman Wakefield per l’attività di agenzia di locazione. Un momento di ringraziamento anche, e soprattutto, per tutti i conduttori che hanno deciso di insediare a Manzoni 38 la propria attività”.

Una selezione guidata dall’Accademia di Belle Arti di Brera che ha dato la soddisfazione a Beatrice Taponecco di vedere la sua opera collocata  accanto all’installazione “Geminus”, dell’artista Annalaura di Luggo, ” artista multimediale che ha esposto alla 58.ma Biennale di Venezia e all’ONU (New York). Recente il suo progetto Napoli Eden che ha visto nascere 4 opere monumentali in alluminio riciclato (installate a Napoli, Roma e Milano) ed ha ispirato l’omonimo docufilm, vincitore di 8 festival internazionali, selezionato per la candidatura agli Oscar 2021 e scelto dal Ministero degli affari Esteri per il Progetto Promozione Italia nel mondo attraverso l’arte” come spiega il comunicato.

La stessa Luggo è stata membro della giuria, insieme a professionisti prestigiosi quali Stefano Pizzi, pittore e titolare della Cattedra di pittura presso l’Accademia di Brera , Paolo Asti “architetto di spicco del panorama milanese che ha firmato in carriera oltre 70 progetti realizzati e a cui di recente è stato affidato il restyling della Torre Liberty e della Torre Velasca” nel cuore di Milano.

“Il soggetto è la foglia: è il soggetto della mia ricerca da due anni a questa parte. Sto continuando a studiare e scolpire il bosco-spiega la scultrice che ha scelto di abitare proprio nei boschi sopra Carrara-la foglia ha una forma morbida con una faccia levigata e vellutata mentre l’altra faccia è lasciata a buccia di cava, al naturale, ruvida. Sono due facce che dialogano tra loro pur essendo in contrasto- racconta Beatrice illustrando il pensiero che ha guidato la sua mano nello scolpire la pietra- Ho voluto far emergere e accostare la pelle del marmo, all’abito che si indossa, mentre la parte levigata e morbida del marmo rappresenta la pelle. Ho cercato di raccontare il rapporto tra corpo e spazio, tra pelle e abito”.

“La foglia”, ci spiega sempre Beatrice, è installata su un perno di acciaio che permette, facendo una leggera pressione, di ruotare la foglia.

“Per me è motivo di grande gioia” ha ammesso la scultrice che si era già fatta notare a Carrara per il suo talento. Come in occasione del Premio Strega 2019, quando venne premiata per il concorso lanciato con l’obiettivo di “favorire una positiva contaminazione culturale fra arti visive e letteratura”.

Fonte: www.lagazzettadimassaecarrara.it