Dal marmo altri 27 milioni per la Carrara

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Il tesoretto previsto con il nuovo regolamento approvato in consiglio comunale sarà usato per interventi sul centro storico

Lavorare a una nuova alleanza, non solo tra imprese e territorio – rappresentate in primi dal Comune – ma anche tra le imprese del settore tra loro. Una alleanza basata su una visione, quella della Carrara del futuro. Su regole condivise, a cominciare da quelle sulle percentuali di prodotti lavorati in loco . E su quattro-cinque progetti che siano la benzina di quella visione.

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Sono questi i presupposti dell’incontro che ha visto confrontarsi gli industriali del marmo e l’amministrazione comunale – presente con l’assessore e vice sindaco Matteo Martinelli – dopo settimane di turbolenze legate alle battaglie legali sulle normative relative all’attività estrattiva. Tema, ovviamente, all’ordine del giorno anche martedì: la sentenza del Tar sulla tracciabilità fa discutere e non potrebbe essere altrimenti.

E da parte degli industriali del settore, rappresentanti da Fabrizio Santucci, l’atteggiamento è di attesa: «Siamo aspettando – spiega – che il Comune ci convochi a un tavolo per risolvere le questioni». Nel frattempo il faccia a faccia di ieri – l’incontro era convocato dagli industriali e il Comune ha chiesto di potervi partecipare – è stato l’occasione per discutere degli effetti dell’articolo 21 del regolamento sugli agri marmiferi per il territorio (che disciplina il famoso “periodo transitorio” che, ricalcando la legge regionale 35 del 2015, va a stabilire il lasso temporale per le cave in regime di agro marmifero dal 2023 fino alla gara).

Si tratta dello “spazio normativo” che comprende gli scenari delle lavorazioni in loco – per le aziende del lapideo «ancora problematici ma precondizione per andare a parlare di progetti e investimenti» precisa Santucci – e appunto dei progetti (con un regolamento ad hoc al vaglio proprio ieri del consiglio comunale) che Matteo Venturi, presidente degli industriali apuani, definisce «una bomba atomica sulla città». In che senso? «Parliamo di un possibile impatto da 27 milioni di euro da destinare a progetti per la città – continua il presidente – e da inserire nel quadro normativo chiesto dalla Regione Toscana. Ventisette milioni con i quali potremmo mettere le ali a questo fazzoletto di terra».

Fonte: iltirreno.gelocal.it