Italia: Pil negativo, ma inflazione in calo

Photo by Michele Bitetto on Unsplash
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Sorpresa negativa per l’Italia con il dato flash sul Pil del secondo trimestre 2023: l’economia azionale si è inaspettatamente contratta, mostrando come l’aumento dei tassi di interesse e la debolezza dei mercati esteri stiano mettendo a dura prova la produzione.

A rivelarlo sono stati i numeri di Istat, che sono però ancora preliminari. L’istituto nazionale di statistica ha attribuito il crollo a un calo della domanda interna, mentre le esportazioni nette non sono riuscite a contribuire alla crescita. L’industria e l’agricoltura sono state particolarmente colpite.

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I dati illustrano come l’attività in Italia stia iniziando a risentire dell’aumento dei tassi di interesse e della riduzione del sostegno fiscale: il Pil era cresciuto dello 0,6% nel primo trimestre.

Rispetto al trimestre precedente, il Pil del periodo aprile-giugno 2023 ha mostrato una contrazione, scivolando in negativo con un -0,3% nei dati flash di Istat.

Sul fronte annuale il Prodotto interno lordo ha registrato una crescita dello 0,6%, comunque meno forte delle attese a +0,9% e del dato precedente a +1,9%.

Il valore acquisito del Pil per il 2023 e di +0,8%. Da evidenziare le performance negative di industria, agricoltura e domanda interna, mentre la componente estera netta non ha dato alcun supporto.

Si sta dunque incupendo lo scenario per l’Italia. Le fabbriche hanno già registrato una flessione tra aprile e giugno, secondo un indice dei direttori degli acquisti, e le cifre per questo mese previste entro la fine della settimana suggeriscono che la tendenza continuerà.

Oltre alla guerra in corso in Ucraina e alla debolezza dei mercati di esportazione come la Cina, c’è incertezza da parte della Banca centrale europea. Mentre il periodo più aggressivo di inasprimento monetario della sua storia sta per concludersi, non è chiaro se ci sarà ancora un altro aumento o quando potrebbe arrivare.

Con un +0,1% su base mensile e un +6,0% a livello annuale, l’inflazione a luglio mostra ancora un rallentamento rispetto ai dati precedenti.

Da segnalare anche l’inflazione di fondo che frena ancora a +5,2% e il carrello della spesa che si attenua a livello annuale a +10,4%, anche se il calo resta molto lieve.

Fonte: www.money.it

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