La storia delle cave di Arzo e del marmo del Duomo di Como

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L’importanza delle Cave di Arzo, in Canton Ticino, è riconosciuta da tempo a livello internazionale, come testimoniano le numerose pubblicazioni scientifiche sui temi delle fasi tettoniche e della paleogeografia delle Alpi, nonché sui ricchi quanto unici giacimenti fossiliferi risalenti al Giurassico. Le attività estrattive hanno avuto il merito di portare alla luce questo monumento naturale.

Storia
L’inizio dell’attività estrattiva in queste cave risale attorno al 1300, epoca dei grandi cantieri Gotici. La roccia estratta dal Poncione d’Arzo nella regione del Monte San Giorgio trovò numerosi committenti. Solo per citare alcuni esempi di quello che potrebbe essere un catalogo infinito, troviamo elementi in marmo d’Arzo nel Duomo di Milano e in quello di Como, così come in area germanica, sino a Varsavia, ovvero nei luoghi prediletti di emigrazione dei “Maestri della Montagna”.

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I Marmi
Il marmo di Arzo si è formato dove prima c’era un mare e i movimenti geologici hanno portato alla frammentazione della pietra che poi si è ricristallizzata con altri minerali dando vita ad una grande varietà di colori: dal grigio al violaceo, dal rosato al rosso, dall’ocra al verde… e vi si possono trovare anche dei fossili!

Lavorare la pietra
Diversi erano i mestieri alle cave, dal faticoso lavoro dei cavatori fino alla maestria degli scalpellini, dalle donne che lucidavano il marmo ai maestri architetti. Lavoratori che hanno portato il Marmo di Arzo nel mondo.

Sentiero del marmo
Le cave di Arzo sono un luogo ricco non solo di particolari formazioni rocciose, ma anche di storie e vissuti umani. Per quasi sette secoli, il duro lavoro di cavatori e scalpellini ha segnato intere generazioni della zona.

Fonte: www.quicomo.it