Le esportazioni italiane sono diminuite del 9,7% nel 2020, è il calo peggiore dal 2009

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Malgrado il rapido recupero, dopo il crollo di marzo e aprile, il 2020 si chiude con una contrazione complessiva dell’export del 9,7%, il peggior risultato dopo la caduta registrata nel 2009. Il calo, dovuto per oltre un terzo a quello delle vendite di beni strumentali, rende noto l’Istat, è esteso a tutti i principali mercati di sbocco: paesi Asean e Opec, Francia e Regno Unito mostrano le flessioni più marcate; all’opposto, è molto contenuto il calo dell’export verso la Cina.

Come fa sapere l’Istat, tra i principali clienti è particolarmente negativo il dato relativo alla Francia, nostro secondo partner commerciale: – 11,7% le vendite di made in Italy rispetto al 2019.Più contenuta la flessione dell’export verso la Germania (-4,8%), in forte discesa invece la Spagna (- 16,7%). Fuori dall’Unione europea diminuiscono dell’11% le esportazioni verso la Gran Bretagna e del 7,9% quelle verso gli Stati Uniti.

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Tiene invece l’interscambio con la Cina che è diminuito di un modesto 0,6% dopo che Pechino è riuscita a riprendere piuttosto rapidamente gli abituali ritmi produttivi. L’unico dato positivo riguarda il Belgio, paese verso cui il nostro export risulta in rialzo del 4,3%.