Materie prime critiche, ok del Parlamento Ue: sale al 50% l’obiettivo al 2030

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La Commissione Itre ha approvato il mandato negoziale sul Critical raw materials act che punta a ridurre la dipendenza da paesi terzi, in particolare dalla Cina, per l’approvvigionamento di componenti determinanti nel settore hi-tech. Numerosi gli emendamenti: fino al 20% della nuova capacità di lavorazione dell’Unione potrà essere sviluppata nell’ambito di partenariati strategici nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo e bisognerà aumentare di almeno il 10% il volume del riciclato

La Commissione Industria, ricerca ed energia (Itre) del Parlamento europeo ha adottato con 53 voti a favore, 1 contrario e 5 astensioni la proposta di risoluzione sul regolamento ‘Critical raw material act‘ (Legge sulle Materie prime critiche), a prima firma dell’eurodeputata tedesca Nicola Beer (Renew Europe).

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Obiettivo di fondo della proposta di mandato negoziale è aumentare l’ambizione del regolamento, che punta a ridurre la dipendenza dell’Ue dai paesi terzi – in particolare dalla Cina – per la fornitura di materie prime, oggi più che mai necessarie nella produzione di prodotti high-tech e della tecnologia necessaria alla transizione verde (clean-tech) o per le batterie.

Il regolamento dovrà ora passare per la plenaria del Parlamento, prevista la prossima settimana, dopo di che potranno iniziare i negoziati con il Consiglio Ue, che ha già votato il suo mandato negoziale.

Fonte: www.corrierecomunicazioni.it