Modern Architecture: Marmo italiano per l’opera e il balletto norvegese di Snøhetta

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Un edificio che si erge dall’acqua.

In tutto il mondo, il teatro dell’Opera di Oslo (in norvegese Operahuset) è riconosciuto per la sua forma che sembra uscire dall’acqua. Situato sulla punta del fiordo di Oslo, precisamente sulla punta della penisola di Bjørvika e inaugurato nel 2008 dopo 7 anni di lavori, l’edificio contemporaneo è opera dello studio di architettura Snøhetta che ha sede proprio nella capitale norvegese e che ha definito la penisola come “il punto di incontro con il resto del mondo”.

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Lo studio è famoso per la sua filosofia etica, concentrando i suoi progetti sulla valorizzazione della cultura dei paesi in cui si trovano e il rispetto del paesaggio circostante che si adattano quindi al clima e al sistema ecologico nel quale andranno ad integrarsi. Ecco perché il teatro dell’Opera di Oslo sembra essere un tutt’uno con la riva del fiordo, definendo la linea che divide il suolo dall’acqua come una soglia reale e simbolica: “una soglia realizzata come una grande parete sulla linea d’incontro tra la terra e il mare, tra la Norvegia e il mondo, tra l’arte e la vita di tutti i giorni. Questa è la soglia dove il pubblico incontra l’arte”.

Photo: www.stonethica.com

Le superfici esterne angolate dell’edificio sono coperte da un mix di granito bianco svedese e marmo bianco di Carrara. Un mix sul quale le persone possono passeggiare, dato che Snøhetta, fedele alla sua mission, ha fatto in modo che il tetto inclinato verso l’acqua (il tetto crea un ampio angolo al livello del suolo) potesse diventare uno spazio pubblico dove poter passeggiare e ammirare il fiordo di Oslo…proprio sopra il teatro dell’opera.

In contrapposizione con il freddo dell’esterno, sia climatico che cromatico dato il colore bianco della facciata in marmo e granito, le superfici interne sono rivestite in legno di rovere che dona appunto “calore” agli spazi interni. La torre scenica è rivestita in alluminio bianco mentre il tetto è sostenuto da colonne angolare sottili, così progettate per interferire il meno possibile con la vista. La struttura comprende 1.100 stanze, la più grande delle quali è l’auditorium con 1.364 posti a sedere, che ha una forma a ferro di cavallo, illuminato da un lampadario ovale contenente 5.800 cristalli fatti a mano.

Photo: www.stonethica.com

L’atrio invece è circondato da finestre, alte 15m, caratterizzate da una piccolissima cornice e fatte con un vetro speciale che garantisce la massima vista dell’acqua e permettendo quindi ai visitatori di mantenere un legame continuo con l’ambiente esterno.

Sono quindi tre i materiali principali usati dallo studio di architettura per realizzare questo edificio contemporaneo: pietra, legno e metallo. Nell’anno dell’inaugurazione, l’Opera House ha vinto il premio della cultura al World Architecture Festival di Barcellona e, l’anno successivo, il premio dell’Unione Europea 2009 per l’architettura contemporanea.

Photo: www.stonethica.com

All’interno troviamo invece 8 progetti artistici che hanno coinvolto 17 artisti. La maggior parte delle opere è parte integrante dell’edificio stesso come il sipario realizzato da Pai White che ricorda un foglio in alluminio accartocciato, oppure il pannello forato a parete che copre i sostegni del tetto nella hall che è stato progettato da Olafur Eliasson. Il pannello è dotato di apertura esagonale ed è illuminato dal basso e da dietro per creare l’illusione di fusione del ghiaccio.

L’utilizzo del granito e del marmo di Carrara dona quindi un tocco di classicità a un edificio che è storicamente classico ma completamente rivisitato in chiave moderna per sposarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Visitare l’Opera House in inverno può essere ancora più suggestivo in quanto la lastra di ghiaccio che si forma sull’acqua sembra una perfetta continuazione del rivestimento in marmo e granito, rendendo l’edificio ancor di più un tutt’uno con il fiordo.

Fonte: www.marmomac.com