Quando il marmo è «rosa»: da Carrara al Senato per avere il marchio doc

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L’impegno dell’associazione «Le Donne del Marmo» per il riconoscimento del brand. Imprenditrici, architette, geologhe, scultrici e un solo sogno: dare prestigio alla roccia tanto amata anche da Michelangelo

Quando le «donne dei cavatori» sono uscite allo scoperto e hanno deciso di far nascere una società tutta loro, i colleghi uomini hanno mostrato un sorrisetto un po’ snob. «Io direi che non si sono neppure accorti, per loro eravamo invisibili», ricorda Sara Vannucci, imprenditrice, presidente della oggi potente associazione «Le Donne del Marmo».

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Ma sono bastati pochi mesi per far vacillare le certezze dei maschi rispetto al fatto che l’atipico club sarebbe stato un flop. Le scatenate signore si sono lanciate in imprese sempre più blasonate: hanno organizzato convegni, lanciato nuovi brand, inserito nell’associazioni personaggi della cultura, dell’imprenditoria e della politica e «arruolato» come amici scultori e archistar di fama internazionale. Adesso, grazie anche a un convegno organizzato in Senato, sono vicine a un obiettivo sognato da anni: un marchio doc per il marmo made in Italy e soprattutto per il marmo bianco di Carrara, proprio quello tanto amato da Michelangelo.

È una storia incredibile quella che è stata scritta sulle alte e bianchissime vette di Carrara. Anzi a dir la verità il primo passo è stato fatto diciassette anni fa a Verona quando fu annunciata la nascita del sodalizio con poche decine di partecipanti. «Abbiamo cominciato – racconta Sara Vannucci – con la volontà di dare una nuova visione al settore, mettere in campo diverse sensibilità, fare qualcosa di diverso. Insomma, un approccio femminile ai settori marmifero lapideo con le voci di imprenditrici, architette, geologhe, artiste, scultrici, giornaliste. Una bella scommessa, che abbiamo vinto. E adesso siamo sbarcate anche in Parlamento».

Già, perché il 12 maggio scorso in Senato si è svolto un convegno con il titolo che richiama il nome dell’associazione (Le donne del marmo). «In questa occasione – spiega l’organizzatrice, la senatrice Susanna Donatella Campione, anche lei tra le sostenitrici dell’associazione – abbiamo raccontato questa presenza femminile, poco conosciuta, un’eccellenza nell’eccellenza. E allo stesso tempo, grazie al contributo di queste donne eccezionali, abbiamo dato un nuovo impulso all’iter per l’approvazione del brand appena depositato».

Fonte: www.corriere.it