Serena Arrighi: Regolamentazione, sostenibilità e valorizzazione del marmo

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L’intervento del sindaco di Carrara (Massa-Carrara), Serena Arrighi, pronunciato lunedì pomeriggio nel corso del consiglio comunale sul tema marmo.

«In questo anno e mezzo grazie al grande lavoro degli uffici siamo riusciti a ottenere importanti risultati per tutto il comparto marmo. Dallo scorso novembre tutte le cave carraresi hanno sottoscritto nuove convenzioni o hanno registrato la certificazione Emas, tutto ciò significa che tanto le imprese quanto, soprattutto, il Comune possono programmare il futuro con maggiore tranquillità e con un orizzonte di lungo periodo. Questo futuro abbiamo già iniziato a costruirlo con il nostro metodo fatto di disponibilità al dialogo con tutti, ma anche di rigore e fermezza, non è un caso d’altronde che per la prima volta nella storia di Carrara si sia arrivati a dichiarare decaduta una cava.

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Noi abbiamo ben presente quali siano i punti cardinali che devono guidare il nostro lavoro e mi riferisco a parole come sicurezza, ambiente e, non ultima, una più equa ridistribuzione della ricchezza. Per raggiungere queste obiettivi servono l’impegno e il coinvolgimento di tutti, ma anche la consapevolezza che non siamo all’anno zero e che nel corso degli anni tanto è stato fatto per regolamentare l’intero settore del marmo.

E’ grazie a questo costante lavoro di uffici, tecnici e delle amministrazioni che si sono succedute che Carrara è ora, come giusto che sia, un punto di riferimento per tutto il mondo del lapideo non solo per la qualità dei propri materiali o la bravura delle proprie maestranze, ma anche sotto il punto di vista normativo e regolamentare. Basta d’altro canto guardare alle realtà a noi vicine per rendersi facilmente conto di quanto Carrara sia avanti nella gestione di ogni singolo aspetto. Siamo ovviamente consapevoli che di strada da fare ce ne sia ancora molta. Per questo anche adesso stiamo lavorando su più fronti a cominciare dalla redazione tanto del regolamento sulla tracciabilità, che dovremmo concludere a breve, che di quello sulle gare, che ci consentirà di toglierci dal ricatto occupazionale, o ancora su come applicare l’articolo 21.

Dopo la messa in onda della puntata di Report in queste ultime settimane si è poi tornati a parlare tanto di sicurezza, un tema che per noi è sempre stato e sempre sarà centrale e nella direzione del quale servono azioni concrete. Un progetto che va in questa direzione e che ha sempre visto tutte le parti sociali concordi è dunque quello dell’apertura di una cava scuola, un luogo di formazione permanente dove non solo si potranno incontrare domanda e offerta di lavoro, ma anche dove trasmettere e approfondire la cultura della sicurezza. Si tratta tuttavia di un obiettivo di non facile realizzazione visto che per funzionare dovrebbe essere una cava attiva a tutti gli effetti, rispettosa quindi di tutti i requisiti, i parametri e gli adempimenti stabiliti della legge. Da parte nostra siamo pronti a fare quanto di nostra competenza per realizzarla, ma mi aspetto che gli industriali contribuiscano per metterla a disposizione della città.

Parallelamente a tutti questi progetti credo poi serva una riflessione complessiva e a più livelli anche sulla legge regionale 35/2015, una legge ben fatta e molto importante, ma che vede applicati alcuni punti per la prima volta oggi dopo quasi dieci anni. Per esempio, ad oggi la legge regionale prevede che si paghi per tutti il 10% del valore di mercato di contributo e 5% di canone di concessione senza alcun tipo di distinzione tra le varie tipologie di marmo. Vista la grande differenza di valori tra alcune qualità e la differenza di profitti tra le varie imprese questa potrebbe essere un correttivo da apportare nell’ottica di una maggiore ridistribuzione della ricchezza in città».

Fonte: www.voceapuana.com

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