Con la sospensione dei transiti nel canale di Suez delle navi del gruppo Maersk, i collegamenti internazionali marittimi di merce di consumo subiscono un altro duro contraccolpo. La compagnia danese è la seconda compagnia marittima di container al mondo, per grandezza, dopo Msc, e gestisce circa un sesto del trasporto di merci globale. È una situazione problematica dovuta a un momento molto delicato che sta attraversando l’area del Mar Rosso, impattando significativamente sui costi di trasporto e di assicurazione di una nave, ormai triplicati rispetto a due mesi fa.
Come riferisce l’International Maritime Organization, ad oggi sono almeno 18 le compagnie di navigazione che hanno interrotto i transiti per il canale di Suez. Da novembre dell’anno scorso tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden sono state attaccate almeno 25 navi mercantili. «La situazione – afferma il gruppo Maersk in una nota – è in continua evoluzione e rimane altamente volatile, e tutte le informazioni disponibili confermano che il rischio per la sicurezza continua ad essere a un livello significativamente elevato.
Sono ormai diverse settimane che la maggioranza del traffico marittimo tra Europa e Asia è costretto a circumnavigare l’Africa doppiando il Capo di Buona Speranza.
Gli attacchi degli Houthi hanno reso la rotta del Mar Rosso molto pericolosa. È quella da cui passano le navi per accedere o uscire dal canale di Suez, a seconda se sono dirette rispettivamente in Europa o in Medio Oriente e Asia. Una rotta marittima attraversata ogni anno da circa il 12 per cento del commercio marittimo globale e dal 30 per cento di quello dei container. Quali sono le conseguenze della deviazione di tutto questo traffico, o di una gran parte, sul Capo di Buona Speranza?
Nel Mar Rosso il traffico marittimo non è interrotto ma decisamente ridimensionato. Secondo Bloomberg, a fine dicembre il passaggio dei mercantili nel canale di Suez si è ridotto del 40 per cento. L’aspetto positivo è che la deviazione di questo traffico è accaduta subito dopo il picco di traffico pre-natalizio o comunque nella fase sua finale, impattando relativamente poco sulle consegne. Ciò non toglie, però, che se la situazione persisterà i problemi cominceranno ad accumularsi.
Fonte: www.informazionimarittime.com