Tinos, sull’isola dei marmi greci

Eltrak - Cat banner ad

Non è celebre quanto alcune sue ‘vicine’, e forse è proprio per questo l’isola di Tinos, in Grecia, è riuscita a conservare un’autenticità che colpisce appena ci si allontana di pochi chilometri dal porto al quale si arriva con i traghetti.

L’isola, che fa parte delle Cicladi, è disseminata di minuscoli villaggi e suggestivi paesini, e tra essi si annovera l’imperdibile Pyrgos, sede di un museo che celebra un’attività molto importante per Tinos e per la Grecia intera: l’estrazione e la lavorazione del marmo.

Stonetech banner ad
Stonetech banner ad

In effetti il marmo è imprescindibile dalle meraviglie dell’arte e dell’architettura greca. Il Museo del Marmo di Tinos racconta da dove proviene, come si estrae e come si lavora questo materiale, con particolare focus sulla storia dell’isola stessa, strettamente legata a tale attività.

Tale tradizione è stata riconosciuta dall’Unesco, che ha iscritto la ‘Tinian Marble Craftsmanship’ nella lista dei Patrimoni Immateriali. Fra l’altro, l’isola ha visto nascere Yannoulis Chalepas, uno dei più importanti artigiani e artisti greci moderni. Ed è sede di una importante scuola d’arte – Preparatory and Professional School of Fine Arts – dedicata alla lavorazione del marmo, da cui arrivano studenti di tutto il paese.

Tornando al museo, in esso è possibile ammirare una collezione di sculture e artefatti marmorei di epoche diverse. Corredi funerari, oggetti di uso quotidiano, decorazioni di porte (tipicamente le porte e le finestre dell’isola sono sormontate da pannelli e intarsi di marmo). Vi sono inoltre i modellini di alcune importanti sculture realizzate con il marmo di Tinos.

E naturalmente allestimenti che raccontano il marmo in quanto materiale, i processi di estrazione, le lavorazioni che lo portano a diventare elemento architettonico, scultura o oggetto. Nei cortili esterni del museo sono esposti anche alcuni grandi macchinari impiegati per l’estrazione. Una parte della mostra è dedicata ai bambini e agli adulti che vogliono toccare con mano alcuni dei marmi e delle formazioni rocciose più emblematiche in questo contesto. Infine, non mancano piccole dimostrazioni di artigiani all’opera.

Fonte: www.turismo.it