Mar Rosso: i rischi per l’economia globale

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E’ nello Stretto di Bab el-Mandeb, che congiunge il Mar Rosso, a sud, con il Golfo di Aden e quindi con l’Oceano Indiano, che i mercantili in transito sono diventati bersagli degli Houthi. E’ uno stretto d’acqua di poco più di 32 chilometri, tra Gibuti e lo Yemen, una ‘porta d’ingresso’ al Mar Rosso, e quindi, verso nord, al Canale di Suez, che oltre 150 anni fa rivoluzionò il commercio globale creando una scorciatoia tra gli Stati Uniti ed l’Europa, tra Medio Oriente ed Asia.

Circa il 12% del commercio globale – compreso il 30% del traffico globale di container – passa attraverso il Mar Rosso, dove transitano miliardi di dollari di merci e forniture ogni anno, e dove ogni ritardo produce effetti significativi sugli scambi in tutto il mondo.

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Nell’ultima settimana, importanti compagnie di navigazione, tra cui Maersk, Hapag Lloyd e MSC hanno deciso di non utilizzare più quella rotta: alcune navi vengono dirottate intorno al Capo di Buona Speranza, sulla punta meridionale dell’Africa, per un totale di due settimane di viaggio. Lunedì, la BP ha fermato tutte le spedizioni di petrolio e gas attraverso il Mar Rosso.

I prezzi del petrolio e del gas naturale sono aumentati alla notizia che la BP stava sospendendo le spedizioni. Se gli attacchi alle navi continueranno e più compagnie petrolifere faranno la stessa scelta, è chiaro che i costi dell’energia aumenteranno ulteriormente.

Nel frattempo, alle compagnie di navigazione resta una doppia scelta: affrontare il rischio di viaggiare attraverso il Mar Rosso ed accettare i costi assicurativi più alti che ne derivano, o dirottare le loro navi su altre rotte. Entrambe le opzioni comporteranno tariffe più elevate e ritardi nella consegna delle merci, i cui costi varieranno lungo l’intera catena di approvvigionamento. Per gli economisti si rischia un forte vento contrario per l’economia globale, che si sta ancora riprendendo dalla pandemia di Covid-19, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la significativa stretta monetaria, osservata in molti paesi.

Con i banchieri centrali di tutto il mondo sul punto di dichiarare vittoria nella lotta contro l’inflazione, un aumento del petrolio e del gas, insieme all’interruzione della catena di approvvigionamento globale, potrebbe minacciare di ribaltare questi successi.

Fonte: giornaledellumbria.com