Crolla l’export apuano nei primi sei mesi del 2020

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I dati Istat provvisori, riferiti al primo semestre 2020, mostrano i primi effetti del lockdown da coronavirus, con risultati pesantissimi per il sistema produttivo locale; il valore delle esportazioni della provincia di Massa-Carrara è risultato pari a 584 milioni di euro, in fortissimo decremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, -53,4%, in valore assoluto si sono persi circa 670 milioni di euro.

Il blocco dei mercati derivante dalla pandemia da covid-19 faceva, ovviamente, presumere una contrazione dell’interscambio commerciale, e in particolare era pronosticabile una pesante ricaduta sull’economia locale, da sempre caratterizzata da una forte propensione all’export, ma i primi dati a nostra disposizione evidenziano un calo ben maggiore. Un dato ancor più preoccupante se messo a confronto con l’andamento, negativo ma non come quello apuano, registrato a livello regionale e nazionale, difatti la regione Toscana ha registrato diminuzioni del -15,4%, el’Italia del -15,3%.

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«Mettiamo pertanto in evidenza – afferma l’Istituto Studi e Ricerche della Camera di Commercio – che una perdita di 670 milioni di euro, se non compensata nel secondo semestre dell’anno con andamenti favorevoli, comporterebbe, solo per quanto concerne le esportazioni, una perdita di prodotto interno lordo di circa 15 punti percentuale, da verificare comunque con l’andamento dell’import».

Passando ad analizzare invece il macrosettore lapideo, in specifico il comparto della pietra da taglio o da costruzione, modellate e finite, in sostanza marmo e granito lavorato, nei primi sei mesi del 2020 il risultato è stato fortemente negativo. In sostanza il settore con 124 milioni di euro di vendite è diminuito del -22,9% in valore assoluto meno 37 milioni.

Le perdite maggiori sono state comunque registrate per le vendite della restante parte lapidea corrispondente a materiale grezzo, con circa 60 milioni di euro di export, per un calo del -49,4%, in valore assoluto persi 58 milioni di euro, valori dimezzati rispetto al primo semestre 2019.

«Questi primi sei mesi del 2020 – commenta il presidente dell’Istituto Studi e Ricerche, Vincenzo Tongiani – sono dati molto complicati come prevedevamo, ma forse siamo anche oltre, difatti le nostre perdite sono nettamente maggiori rispetto alla media regionale e nazionale. Non si salva molto in questo momento e purtroppo sui mercati esteri le criticità sono ancora maggiori rispetto alle opportunità. Una situazione molto delicata che peggiora se sommiamo al calo delle vendite all’estero la contrazione di consumi interni e la perdurante crisi occupazionale».

Fonte: www.voceapuana.com