Studenti in visita al quartier generale di Carrara per scoprire come la pietra diventa arte
Uno “sciame” giallo fosforescente di ragazzi e ragazze con elmetto di protezione e pettorina si aggira in un mare di bianco abbagliante, tra pareti di centinaia di blocchi e migliaia di lastre di marmo negli immensi, luminosi hangar. La curiosità è alle stelle, ma quel candore, il «bianco della perfezione» secondo il teorico del Classicismo Winckelmann, mette quasi in soggezione, e ci vuole un po’ per sciogliere il ghiaccio.
Quando poi l’ingegnera Claudia Chiappino comincia a spiegare la storia di questa meraviglia, dal cuore delle Alpi Apuane alle creazioni di designer e artisti, passando dalle mani – e dalle competenze – di geologi, ingegneri, tecnici, artigiani, allora le domande non si contengono più, e l’occasione è buona per conoscere, finalmente, quello per cui la loro città, Carrara, è famosa nel mondo, ma che loro stessi – paradossalmente – non conoscevano poi così nel dettaglio.
Nei giorni scorsi le classi 3ªAFM (amministrazione, finanza e marketing) e la 4ª Cage (geometri a indirizzo geotecnico) hanno visitato il quartier generale di Franchi Umberto Marmi, società carrarina di estrazione, taglio, lucidatura, trasporto e vendita del marmo.
Attraverso Confindustria Livorno-Massa Carrara, Franchi Umberto Marmi è una delle aziende partner di “Scuola2030”, il progetto di Pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ex alternanza scuola-lavoro) del Tirreno che coinvolge oltre 30 scuole e 1.400 studenti in tutta la Toscana. Il progetto mette in contatto studenti e aziende per dare ai ragazzi la possibilità di conoscere le aziende del territorio, e non solo, e per farsi un’idea di cosa vorrebbero fare da grandi, e offre alle aziende la possibilità di farsi conoscere da quelli che potrebbero diventare i dipendenti e collaboratori del futuro. Un momento di reciproca conoscenza non scontato, se è vero che, proprio a causa del mismatch, il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, molte aziende non riescono a trovare i profili professionali necessari.
I ragazzi e le ragazze dello Zaccagna, con gli insegnanti Federico Bonni e Annagloria Gnarini, hanno visitato – con Andrea Del Vecchio, responsabile Fum del piazzale e venditore – il quartier generale, che si estende su oltre 3.700 metri quadrati: il piazzale dove vengono depositati i blocchi di marmo arrivati direttamente dalle cave, compreso il perimetro dove viene fatta la resinatura ai blocchi per scongiurare che si spezzino al taglio (in questo modo si abbattono notevolmente gli scarti), e poi l’area dove i blocchi vengono tagliati in lastre, e quella successiva dove le lastre vengono lucidate. Infine, gli enormi hangar dove le lastre di marmo, ciascuna con il suo numero, vengono depositate in attesa della vendita. E hanno anche potuto assistere al caricamento di diverse lastre su un camion, destinato a prendere il largo, dal porto di Livorno, verso l’India: un tocco di made in Italy che andrà a impreziosite un nuovo edificio. Gli studenti e le studentesse dello Zaccagna hanno ricevuto il saluto di una delle proprietarie di Franchi Umberto Marmi, Bernarda Franchi, che ha dato loro il benvenuto e ha posato con loro per una foto ricordo. E, sempre a ricordo della visita, hanno ricevuto in regalo un elegantissimo, e singolare, blocco per appunti con fogli realizzati in polvere di marmo.
Fonte: www.iltirreno.it