A BAU 2023 Confindustria Marmomacchine promuove – in collaborazione con MAECI e ICE-Agenzia – una Collettiva di Aziende Italiane Filiera Marmifera cui hanno aderito le seguenti Imprese:
AMBIENTI | BOSSONG | CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE | DEGEMAR CAVE | DOMOS | G.B. BASALTITE | GRASSI PIETRE | INDUSTRIA LO BIANCO MARMI E GRANITI | MARMI COLOMBARE | MARMI FAEDO | MARMOMACCHINE INTERNATIONAL | MENEGOLLI GIOVANNI | MONDIAL MARMI | PIMAR | PIERO ZANELLA | RANIERI PIETRA LAVICA | SEMPREBON VITTORIO E FIGLI.
Per tutte le Aziende Associate presenti a BAU 2023 in qualità di Espositori o Visitatori informiamo che il Meeting Point istituzionale CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE-ICE avrà le seguenti coordinate:
HALL A4 | Booth 111_01
Come noto BAU è una rassegna fieristica internazionale, a cadenza biennale, con un target specifico sull’architettura, i materiali e le tecnologie per l’edilizia, e rappresenta l’appuntamento più importante del settore delle costruzioni in Europa e fra i più importanti al mondo. Grazie all’ampia gamma di prodotti specifici presentati, il Salone è in grado di attirare varie tipologie di visitatori qualificati, tra i quali, architetti, ingegneri civili, produttori di materiali da costruzione, costruttori e pianificatori.
Secondo le statistiche ufficiali di settore elaborate dal Centro Studi di CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE, nel 2022, l’export italiano verso la Germania di marmi, graniti e pietre naturali in genere – segmento lavorati e semilavorati – è aumentato in valore del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 165 milioni di euro, facendo della Germania il secondo mercato di destinazione di prodotti lapidei lavorati “Made in Italy”. In crescita anche il valore dell’export di prodotti lapidei grezzi dall’Italia, aumentato dell’11% per complessivi 13,7 milioni.
La Germania è stata inoltre – sempre nel 2022 – il terzo mercato di destinazione di macchine, impianti, e attrezzature italiane per la lavorazione della pietra naturale, in crescita dell’11% sull’anno precedente per un controvalore del nostro export che ha superato i 61 milioni di euro.
Fonte: www.assomarmomacchine.com