Consiglio Stato, cave marmo Apuane non sono danno ambientale

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Il Consiglio di Stato ha rigettato un ricorso delle associazioni ambientaliste contro l’attività estrattiva nelle cave di marmo sulle Alpi Apuane rispetto a quanto stabilito dal Pit (Piano paesaggistico) della Regione Toscana.

Le cave erano rappresentate in giudizio da Henraux spa, società con sede a Querceta (Lucca) che festeggia i 200 anni di storia e che parla di “sentenza storica e definitiva che restituisce con assolutezza il valore fondamentale e incontrastabile delle cave di marmo per il sostegno economico alla popolazione locale, che pone l’accento sull’importanza della filiera corta e che dichiara in modo netto e preciso come le cave di marmo non creino alcun danno ambientale”.

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Gli ambientalisti avevano impugnato prima davanti al Tar, poi davanti al Consiglio di Stato, la delibera regionale di integrazione del Pit laddove consente l’apertura di nuove cave, la riattivazione di cave dismesse e l’ampliamento di cave esistenti nei bacini estrattivi siti nel perimetro del Parco regionale delle Alpi Apuane e in particolare nelle cosiddette ‘aree contigue di cava’.

In buona sostanza, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha puntualizzato in modo chiaro e netto quanto sempre affermato da Henraux, cioè che “le aree contigue di cava non sono ‘area protetta’ e che non vi è una lesione dei valori di tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute”.

Fonte: www.ansa.it