Le costruzioni al tempo di bonus e Pnrr

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Il settore delle costruzioni è alla ricerca di rilancio. Tra bonus, efficientamento energetico e Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza, il comparto sembra aver recuperato dopo la crisi post pandemia. Il 2022 si è confermato un anno da record con una crescita di circa il 19% sul 2021, con evidenti benefici sulla domanda e previsioni positive per il prossimo biennio: +9,4% per il 2023 e +7,1% per il 2024 (fonte: Unicmi-Unione nazionale delle industrie delle costruzioni metalliche dell’involucro e dei serramenti).

La filiera si conferma, oggi e nei prossimi anni, come uno dei settori trainanti per l’economia del Paese. Un comparto a cui si chiederà uno sforzo importante, in uno scenario complesso e sfidante come quello attuale: rivedere il concetto di costruzione dalle fondamenta, pensare e progettare gli spazi in modo differente, percorrendo strade e soluzioni inesplorate e privilegiando pratiche e sistemi che riducano drasticamente l’impatto sull’ambiente.

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Secondo le elaborazioni realizzate dal Centro Studio Unicmi per Me-Made expo, dopo un 2022 segnato da risultati eccezionali per il settore delle costruzioni, il biennio 2023-2024 registrerà una crescita degli investimenti di oltre 14 miliardi di euro nelle costruzioni residenziali e di circa dieci miliardi in quelle non residenziali. 

Una crescita significativa, soprattutto perché valutata al netto di potenziali incentivi, anche se gli effetti potrebbero, purtroppo, essere parzialmente raffreddati dall’incidenza dell’inflazione e dell’innalzamento dei tassi. Per il recupero residenziale, che nel 2022 ha registrato una crescita del 20% circa, è atteso un incremento del 10% circa nel 2023.

Anche per gli investimenti in infrastrutture, cresciuti del 22% nel 2022, si attende un aumento del 12% nel 2023 e del 14% nel 2024, la crescita netta degli investimenti nel settore infrastrutture sfiorerà i nove miliardi nel biennio 23-24. Questi numeri potrebbero crescere ulteriormente sulla spinta dell’avvio dei lavori del Pnrr che prevede 60 miliardi di investimenti in infrastrutture entro il 2026.

Fonte: www.avvenire.it