Il marmo bianco Thassos: una storia di eleganza e prestigio

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Il marmo più bianco del mondo. La particolare varietà di marmo che viene estratta sull’isola greca di Tasso, situata nell’estremo nord del Mar Egeo, ha questa fama ingombrante, che è stata tramandata nel corso dei secoli.

Scopo di questo articolo non è però verificare la veridicità dell’affermazione, ma raccontare le inconfondibili certezze che riguardano il marmo Thassos, senza dubbio uno dei più caratteristici sul mercato: del resto, la purezza del suo bianco – e di questo ne siamo sicuri – è unica ed insostituibile, a tal punto da aver istituito un collegamento diretto tra l’Antica Grecia e l’interior design contemporaneo.

le sue radici nell’Antica Grecia

Scoperto dai fenici, il marmo bianco di Thassos ha evidenziato da subito un’eleganza tale che i popoli più rappresentativi del mondo antico lo hanno collocato nella schiera dei materiali privilegiati per la costruzione di templi, sculture e monumenti. È stata la civiltà greca la prima ad impiegarlo in maniera massiccia, conferendogli una solida reputazione già nel sesto secolo a.C.: in quest’epoca era richiestissimo dalle popolazioni limitrofe per la realizzazione di opere architettoniche.

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Ma è con l’avvento dei romani ed, in particolare, dell’impero, che il marmo bianco di Thassos ha conosciuto il suo massimo splendore, andando a comporre opere che ancora oggi sono visitate da turisti ed appassionati della cultura ellenica: celebri esempi sono l’Odeo di Erode Attico, teatro coperto del 174 per esecuzioni musicali nell’Acropoli di Atene, e le statue dell’imperatore Adriano con cui il Tempio di Zeus Olimpio, a 500 metri dalla stessa Acropoli, è stato completato tra il 129 e il 131.

Da qui la storia del marmo Thassos è proseguita passando per gli impieghi più vari e raffinati fino ai giorni nostri, dove è ancora un punto di riferimento del settore lapideo: sull’isola di Tasso ci sono 10 cave per la sua estrazione, dalle quali viene prelevato e poi esportato in tutto il mondo, dal Medio Oriente al Nord America, passando per il Giappone.

qualità cromatiche del marmo

A giustificare un tale successo millenario sono tutte le qualità del marmo Thassos. A partire da quelle cromatiche: la grana estremamente fine di questo marmo è caratterizzata da un bianco omogeneo e cristallino, pressoché privo di venature ed impurità. Grazie a ciò, il materiale lapideo estratto a Tasso ricorda i colori di una sconfinata distesa di neve che, contemplata nella sua immensità, trasmette candore e purezza scintillanti.

Ma il colore non è l’unica virtù del marmo bianco di Thassos. A renderlo un materiale più che appetibile pure nel contesto odierno contribuiscono anche la sua bassa porosità, per cui riesce a resistere con grande efficacia all’umidità, e le sue ottime proprietà nella dissipazione del calore, dovute al fatto che è prevalentemente costituito da dolomite (minerale composto da carbonato di calcio e magnesio).

il suo utilizzo nell’interior design

La luce nel design contemporaneo ha acquisito un valore fondamentale: qualsiasi progetto moderno cerca di sfruttarla al massimo attraverso la creazione di innovativi punti luce e di sistemi illuminotecnici all’avanguardia, così da valorizzare ogni componente degli interni. In questo senso il purissimo bianco del marmo Thassos è in grado di fare assolutamente la differenza, perché, interagendo con le varie fonti lucenti, inonda gli ambienti di una luminosità profonda e spettacolare.

Ecco perché viene spesso utilizzato per il rivestimento dei muri interni e per la realizzazione di pavimenti, scale e bagni, sia con taglio classico che contemporaneo: questo materiale lapideo risulta infatti molto versatile, riuscendo a nobilitare qualsiasi ambiente con la sua classe. Sconsigliato invece impiegarlo nei piani della cucina: dal momento che sono esposte all’assorbimento di sostanze acide e sporcizia, la purezza del marmo rischia di essere rovinata in maniera irreparabile.