Il settore delle costruzioni del Nord America: Sfide e opportunità nel 2024 e oltre

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Il settore delle costruzioni nordamericano ha superato le aspettative nel 2023, mostrando una resilienza sorprendente nonostante i tassi di interesse elevati e la stretta creditizia. Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e l’incertezza politica è in aumento con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e in Messico. Gli elevati deficit governativi limitano ulteriormente le possibilità di sostegno al settore.

Sorpresa positiva per le costruzioni nel 2023

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Nonostante le premesse di alti tassi di interesse, ridotta disponibilità di credito e timori di una potenziale crisi finanziaria a seguito dei fallimenti bancari statunitensi dello scorso marzo, il settore delle costruzioni nordamericano ha registrato buoni risultati nel 2023. Il Messico si è piazzato al primo posto, con una rapida crescita trainata dall’accelerazione della spesa per le infrastrutture pubbliche in vista delle elezioni presidenziali di quest’anno. Negli Stati Uniti, la carenza di case esistenti in vendita ha fatto sì che la domanda di nuove abitazioni rimanesse forte nonostante i tassi ipotecari elevati. Allo stesso tempo, il sostegno governativo per incentivare il rimpatrio delle attività manifatturiere ha visto l’attività di costruzione nel settore non residenziale registrare performance ancora più positive rispetto alle abitazioni.

Il Canada è stato il Paese con le performance più basse, con un calo delle costruzioni di alloggi, guidato dal declino delle abitazioni unifamiliari. Le costruzioni non residenziali sono state più forti, trainate dagli investimenti industriali e istituzionali, ma le costruzioni commerciali, come uffici e negozi che rappresentano la metà delle costruzioni non residenziali, sono state inferiori e attualmente registrano un calo di circa il 3,5% su base annua.

Il 2024 condizionato dal minor sostegno governativo e dagli alti costi di indebitamento

Anche per il 2024 ci si aspetta un andamento eterogeneo. In Messico, l’inflazione sta rallentando e la banca centrale ha tagliato i tassi di interesse per la prima volta in questo ciclo a marzo. I mercati prevedono che il tasso di riferimento scenda al 9,5% entro la fine dell’anno, dopo aver raggiunto un picco dell’11,25% nel 2023. Costi di indebitamento più bassi dovrebbero consentire all’economia di continuare a crescere vicino al trend, con una disoccupazione che rimane intorno al 3%. Questo contesto dovrebbe sostenere sia le costruzioni residenziali private che quelle non residenziali. Tuttavia, le costruzioni pubbliche dovrebbero contrarsi bruscamente dopo la rapida crescita registrata nel 2023.

Negli Stati Uniti, i tassi di interesse rimangono elevati, con i mutui a tasso fisso a 30 anni nuovamente superiori al 7%, ma dovrebbero scendere nel secondo semestre del 2024, man mano che la Federal Reserve si sentirà più a suo agio con l’inflazione e il raffreddamento del mercato del lavoro indurrà una politica monetaria più allentata verso la fine dell’anno. I programmi di sostegno governativo per le attività di costruzione legate alla manifattura continueranno per tutto l’anno, ma l’aumento incrementale della spesa rallenterà notevolmente. L’incertezza sull’imminente elezione presidenziale e sui potenziali cambiamenti politici potrebbe anche indurre a una maggiore reticenza a investire, ma nel complesso dovremmo comunque assistere a una crescita positiva.

Il Canada è più difficile da prevedere, con l’elevato rapporto prezzo-reddito delle case e la struttura del mercato dei mutui canadesi che fungono da freno alle costruzioni. Una crescita economica modesta rispetto agli Stati Uniti e al Messico e la tendenza generale al rialzo del tasso di disoccupazione negli ultimi 12 mesi potrebbero comportare un rallentamento della crescita nel settore delle costruzioni non residenziali. A lungo termine, le prospettive sono più positive, dato che l’immigrazione ha favorito la crescita della popolazione.

Fonte: ING