Marmo, Verona prima ma la guerra alza i costi

Marmo Blocchi al terminal Valpolicella in un’immagine di archivio
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La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia hanno scatenato una pandemia energetica e di altri materiali dai confini ancora sconosciuti.

A pagarne le conseguenze anche il mondo lapideo italiano e il distretto del marmo veronese che, peraltro, ha concluso un 2021 al di sopra di ogni attesa.

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Sembra un paradosso: gli ordini non mancano ma le aziende lapidee scaligere devono fare i conti col «nubifragio» dei costi. Un raggio di fiducia sta arrivando dalle iscrizioni di Paesi esteri all’edizione 2022 della Marmomac, la numero 56, in programma a Veronafiere dal 27 al 30 settembre.

Spiccano le adesioni di Paesi come India, Corea del Sud, Giappone, dall’Europa rientra la Germania, ottimi segnali dal Brasile e dall’Egitto.

Le performance del distretto veronese Tornando al 2021, se il settore italiano è cresciuto del 19,6% nelle esportazioni di materiali italiani quali marmi, graniti ed agglomerati lavorati e semilavorati che costituiscono il 70 per cento di quelle complessive, il distretto del marmo veronese lo ha superato con un aumento del 25,9 per cento.

Fonte: www.larena.it